I fatti risalgono a Mercoledì scorso. Una pattuglia dei carabinieri della Compagnia Lagonegro, con il
maresciallo Luigi Perrotta, il vice brigadiere Salvatore Colicchio e il maresciallo Roberto Di
Giorgio, è chiamata ad intervenire dopo una telefonata dall’altra parte del filo un 50enne
commerciante di Lagonegro, che riferiva di trovarsi sul “Ponte dello Studente” per lanciarsi
nel vuoto.
Ma prima voleva che lo raggiungesse il sindaco di Lagonegro, per spiegargli i
motivi del suo gesto. In pochi minuti i carabinieri organizzano la pattuglia e raggiungono il
posto, in contrada Varieto.
I militari prendono una scorciatoia, attraverso un sentiero di montagna
vicino alla carreggiata del ponte che un tempo ospitava i binari della ferrovia Sicignano-Lagonegro.
Alla vista dei carabinieiri, il commerciante scavalca il parapetto. Una situazione
difficile, i carabinieri hanno fatto ricorso a tutta l’abilità dissuasiva, prima avvicinandosi
con prudenza e poi rassicurandolo. E’ stato allora che l’uomo ha richiesto la presenza in loco del sindaco di Lagonegro, Pasquale Mitidieri, rivelando di aver contratto debiti per oltre
40.000 euro, di essere malato e non farcela più.
E proprio mentre lo rassicuravano, uno dei due carabinieri, il brigadiere Salvatore Colicchio con uno scatto felino lo afferrava per un braccio tenendolo saldamente in attesa dell’intervento anche del maresciallo Luigi Perrotta, con il quale lo riconducevano nella parte centrale della carreggiata del ponte trattenuto in condizioni di massima sicurezza.
Qui, dopo averlo ulteriormente rassicurato circa la risoluzione dei suoi problemi, lo convincevano a seguirli al vicino pronto soccorso dell’ospedale di via Piano dei Lippi, per sottoporsi volontariamente alle cure del caso.
L’episodio di Lagonegro è la dimostrazione pratica dell’alto grado di preparazione e vicinanza alla popolazione locale, raggiunto dai militari della Compagnia Carabinieri di Lagonegro, diretta dal capitano Alessandro Perrotta, che oltre al controllo capillare
del territorio, sono in grado di far fronte a qualsiasi tipo di emergenza lavorativa dovesse
presentarsi.
Fonte Le Cronache articolo Pino di Donato