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Incendi: De Luca, non fatti tweet e selfie ma lavoro enorme

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Sull’emergenza incendi “non abbiamo fatto tweet ma un lavoro enorme in silenzio”.

Lo ha detto il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca che in merito alla richiesta dello stato d’emergenza sottolinea: “Bisogna prima di tutto valutare il danno che si è verificato”.

De Luca ha fato il bilancio di questi giorni nella sua rubrica settimanale su Lira Tv, ringraziando “la nostra protezione civile che da sabato ha lavorato giorno e notte con 500 persone nostre impegnate, senza farsi selfie e fare turismo sulle tragedie come fanno alcuni politici che fanno sciacallaggio. In Italia oltre alle tragedie pesa la montagna di sciacallaggio sulle tragedie”.

De Luca ha sottolineato che “già il 17 maggio a San Marco Evangelista abbiamo consegnato 105 mezzi nuovi per lo spegnimento degli incendi alla protezione civile, oltre ai venti che ai vigili del fuoco che avevamo consegnato già in precedenza”. Sui vigili del fuoco, De Luca ha ricordato che la Regione Campania “come ogni anno ha preparato la convenzione che sarà firmata domani e durerà dal 15 luglio al 15 settembre.

Con questa convenzione la Regione paga gli straordinari dei pompieri, tenendo conto che i vigili del fuoco sono dipendenti del ministero degli interni, quindi il nostro è uno sforzo in più. Lo dico perché qualcuno strumentalizzava la convenzione che non c’entra niente, i vigili del fuoco fanno comunque il loro lavoro.

In più dopo lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato quest’anno c’è stata un pò di confusione di competenze ma noi abbiamo reperito duecentomila euro aggiuntivi per far fare più servizi nelle aree boschive ai vigili del fuoco”.

Nell’emergenza incendi sul Vesuvio e in altre zone della Campania “è chiaro che la delinquenza organizzata in qualche caso ha appiccato il fuoco” e ora è necessario vigilare per evitare che “nelle zone bruciate nascano discariche abusive”. Ha detto ancora  Vincenzo De Luca che poi ha sottolineato che in alcuni casi il fuoco è stato appiccato “nei valloni dove non possono arrivare i mezzi per spegnerli e ringrazio il capo della protezione civile Fabrizio Curcio per averci inviato i Canadair, visto che si poteva solo gettare acqua dal cielo”.

“Dobbiamo considerare anche – ha aggiunto – l’ipotesi che si siano incendiate certe aree per trasformarle in discariche di rifiuti. Quando tra pochissimo entreranno in funzione i droni dei carabinieri mi auguro che potranno individuare dall’alto tutti i movimenti sui territori”.

De Luca ha ricordato anche che nei giorni degli incendi “abbiamo lavorato con la protezione civile per isolare le cave, in particolare Cava Sari, per evitare emissione di diossina, e anche altre cave dove ci sono tubi di metano”.

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