In ogni caso, non c’è nessuna preclusione all’idea di fare un tagliando alla normativa se il testo ancora non funziona. Al momento, però, l’importante è dotare gli investigatori di tutti gli strumenti di indagine e lavorare alla prevenzione”.
Lo afferma il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, in un’intervista al Messaggero. “Bisogna investire in risorse e tecnologia per rilevare condotte delittuose e proteggere le zone a rischio a cominciare proprio dal Vesuvio e dall’area di San Vito lo Capo, non a caso due zone ad altissima infiltrazione da parte della criminalità organizzata”; dice Ferri.
“Oltre ai classici strumenti investigativi, come un ampio uso di intercettazioni telefoniche e ambientali, sono necessarie risorse per lanciare un piano di intervento e di controllo del territorio, soprattutto nel periodo estivo, per monitorare i territori più a rischio”.
Sulla prevenzione, comunque, “non mancano i segnali positivi: è aumentato, per le contravvenzioni ambientali, il numero di casi di buon esito delle prescrizioni impartite dagli organi di controllo, e gli interventi delle Arpa sono più efficaci, lo dimostra l’aumento di gettito”, rileva Ferri.