“Per migliorare la logistica – ha aggiunto De Luca – dovremmo fare collegamenti tra i porti a cominciare da Napoli e Castellammare e la rete ferroviaria e anche tra i porti e gli interporti campani.
Dovremmo fare il dragaggio nei porti per fare entrare le navi di maggiore pescaggio, su questo siamo stati autorizzati ma in alcuni porti l’autorizzazione si accompagna all’obbligo di rifare l’indagine sulla sabbia, il che significa che bisogna rifare la gara per andare a vedere se in questi tre anni c’è stato qualche miglioramento.
Quindi il quadro degli interventi da fare è chiaro ma dobbiamo migliorare il livello amministrativo e burocratico perché se per fare una bretella ferroviaria o per fare un dragaggio di sabbia nel porto ci mettiamo sette anni è evidente che siamo fuori mercato”.
Se poi alla palude burocratica si sovrappone l’indecisione e l’incapacità di riconoscere le reali esigenze di uno scalo commerciale da parte dei responsabili, allora si finisce in una vasta distesa di sabbie mobili, da cui vanamente si tenterà di uscire, senza alcuna possibilità di evitare di essere inghiottiti dal fango