La lava di continuo e lascia che asciughi nella calura estiva, anche quando piove.
Aspetta, seduto sulla ringhiera che torni il sole o qualcosa che poi – ben sa – non accadrà.
Non teme il vuoto, l’urto col suolo, la caduta per la spinta, per come il mondo gira. Non segue quella corrente, non ha il passo del vincente e va.
Perde qualche pezzo, il cinturino di un orologio che mai legge, una penna e punte di matita perse dalla gente.
Recupera solo l’inchiostro e due, tre parole scritte che pronuncia sottovoce.
Qualcuno se la ride mentre si versa da bere e paga un caffè.
Crede in piccole amenità.
Crede nella leggerezza, nel suo paio di occhiali, in strade deserte e viaggi in carta di aeroplani.
Non li fa planare. Sono lì fermi tra le dita, fermi nella sua immobilità.
Solo di nascosto, solo, danza e mima un inchino.
Ride forte ma senza rumore.
Pulcinella, eccolo qua.
A Vincenzo”
Fatima Mutarelli
Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)