A denunciare l’episodio è stato l’Arcigay di Napoli al quale i due giovani si sono rivolti per raccontare la loro storia.
“Quando ho letto questo messaggio mi è cascato un silos di acqua gelata addosso – ha detto Gennaro, uno dei due giovani, all’Arcigay – Nella mia mente si è materializzata l’immagine drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori ai negozi, con i quali si proibiva l’ingresso ai cani e agli ebrei. Ma da allora sono passati settanta anni e questa storia non può essere ignorata”.
Gennaro si è anche rivolto al linguista Massimo Arcangeli che ha pubblicato la storia dei due ragazzi sulla sua pagina facebook. “Io ed il mio compagno – ha riferito – eravamo alla ricerca di una struttura dove poter trascorrere alcuni giorni di vacanza a fine agosto. Dopo alcune ricerche abbiamo deciso di prenotare una guest house a Santa Maria dove offrivano l’uso esclusivo di una dependance e di una piscina privata.
Dopo regolare prenotazione on line sulla piattaforma Booking.com, venerdì sera siamo stati contattati tramite WhatsApp dal proprietario della struttura, che ha chiesto alcune informazioni aggiuntive (in particolare, voleva sapere da dove venissimo) e abbiamo approfittato per chiedergli delucidazioni in merito all’uso della casa e dei servizi offerti, e alle modalità di pagamento.
Dopo averci congedati, il proprietario ha però ritenuto opportuno fare una precisazione importante, in toni anche visibilmente imbarazzati: ‘Non accettiamo gay ed animali'”. “Possibile – si chiede Gennaro – che, in un momento storico nel quale ci si interroga politicamente sulla necessità di eguagliare le unioni incentrate sull’amore di qualsiasi genere, ci sia ancora chi, con tanta leggerezza, discrimini sulla base dell’orientamento sessuale?
I soldi per l’affitto che io e il mio compagno gli avremmo dato non sarebbero stati uguali a quelli che avrebbe ricevuto da una qualsiasi coppia etero? Ti garantisco che non ci sono rimasto male per noi due: nel mio cuore ho pensato alle ricadute pesantissime che un messaggio del genere avrebbe potuto avere su un ragazzo più giovane, che fatica a riconoscersi, ad accettarsi, o che, semplicemente, è più sensibile riguardo al proprio orientamento. Nessuno deve sentirsi inaccettato”.
Il Comitato Provinciale Arcigay di Napoli, dal canto suo, si dice “indignato e disgustato da simile condotta, esprime profonda solidarietà a Gennaro e al suo compagno e chiede l’esclusione della casa vacanza dal sito www.booking.com e da tutti i siti di prenotazione turistica che non vogliano, nel 2017, rinnovare logiche commerciali razziste e antidemocratiche.
Ci auguriamo inoltre un intervento deciso da parte del Comune, della regione Calabria e delle autorità predisposte alla vigilanza e al contrasto alle discriminazioni”.
Fonte ANSA
É il contrario del ristorante la parolaccia. lí avrebbero cantato: ” benvenuti a sti fro…”
A casa sua ognuno ospita ki vuole
GUARDA PER GLI ANIMALI SONO DACCORDO MA PER I GAY HAI TOPPATO – GLI ANIMALI, PER COLPA DEI PADRONI CAFONI SPORCANO
Alla Mecca sono stata rifiutata perchè sono Cristiana.
In Calabria c’è un lido balneare dove è vietato l’ingresso ai fascisti e possono entrare solo i comunisti.!!!!!
A Forte dei Marmi ci sono spiaggie dove possono accedere solo i ricchi!!!!!Vietato l’accesso ai poveri!!!!
Sulle spiaggie di Capalbio possono accedere solo i Tromboni e intellettuali della sinistra depressa!!!!
E allora?Siete tutti razzisti???
ok, allora pensiamo al contrario: ricordate quel locale gay a Roma? lì c’è l’accesso solo per i gay, non è doscriminatorio al contrario? Come mai in quei casi è una normale scelta del locale, mentre al contrario tutti a fare le checche isteriche, a partire da certa politica? Ricordo a chi non lo sapesse che quel locale, sovvenzionato dallo Stato, era ufficialmente “per combattere le discriminazioni sessuali”, e al suo interno era vietato l’ingresso alle donne, oltre ad essere un locale per soli gay..
Un po’ di coerenza e raziocinio non guasterebbe nel giudicare i fatti di cronaca in sé e per come vengono riportati.
ok, ritentiamo, forse qualche gay si è sentito offeso. Pensiamo al contrario: ricordate quel locale gay a Roma? lì c’era l’accesso solo per i gay, non è ugualmente discriminazione? Come mai lì è una normale scelta del locale, mentre al contrario tutti a piangucolare, a partire da certa politica? Ricordo a chi non lo sapesse che quel locale, sovvenzionato dallo Stato, era ufficialmente una associazione “contro le discriminazioni sessuali”, ma al suo interno era vietato l’ingresso alle donne, coerente no?
Un po’ di raziocinio non guasterebbe nel giudicare i fatti di cronaca in sé e per come vengono riportati.
Mi permetto soltanto di dire che dopo una settimana appena trascorsa in Calabria non ci vedo nulla di anomalo in un comportamento del genere da parte di un calabrese.