Se sei come lui, questa breve guida non ti riguarda. Se invece sei il comune cittadino italiano che vuole lasciare il luogo di residenza per mete remote, allora tieni conto di quanto segue.
Terra Santa. Per chi è religioso e intende riscoprire le radici del proprio credo, la tappa d’obbligo è Gerusalemme. Sulla Montagna del Tempio, o Spianata delle Moschee, tre palestinesi sono stati uccisi dalla polizia israeliana dopo un attentato che aveva avuto per vittima un poliziotto.
La Montagna è ora interdetta ai fedeli al di sotto dei cinquanta anni. Se hai superato questa età e ti senti di affrontare il caldo della Città Santa, questa è la meta per te. Poi però non lamentarti delle misure di sicurezza.
Egitto. Il Mar Rosso è di preferenza meta invernale, quando qui stiamo sugli zero gradi là ne hanno almeno una ventina. D’estate i 50 all’ombra possono scoraggiare quanti cercano la tintarella e incoraggiare a stare a mollo nell’acqua. Ci stanno gli attentati e ci stanno le forze di sicurezza che dovrebbero prevenirli.
Tunisia. Da quando scoppiò la Primavera Araba nel 2011, la Tunisia è divenuta il laboratorio del nuovo Medio Oriente, anche se in realtà si situa ad Ovest e precisamente nel Maghreb, ma non si può pretendere che i “facebookisti” conoscano la geografia. Ora vive del compromesso fra il partito islamista e il partito laico. L’evoluzione dispiace a qualcuno che decide di turbare il processo con qualche attentato.
Il successo della Sicilia, a parte Lampedusa per i noti motivi, si spiega col fatto che chi rinuncia alla Tunisia sceglie la Sicilia, tanto “stessa pelle, stesso viso”. Abraham Yehoshua, nel suo impeto letterario, elegge l’isola a culla del nuovo Mediterraneo delle culture. Avrà letto Camilleri? E Montalbano cosa ne pensa?
Croazia. La Croazia è l’ultimo membro dell’Unione europea, non pare aver introiettato tutte le regole del gioco, specie quella che interdice le dispute territoriali con gli altri stati membri. La Croazia continua ad averne con la vicina Slovenia. La disputa è in punta di diritto, non si temono conseguenze sul campo.
Kos. L’isola greca sta troppo vicino alla Turchia per non risentire del terremoto. Gli italiani che si trovano là si dividono in due categorie: quelli che si accalcano in aeroporto in cerca del primo volo utile e quelli che restano nonostante tutto.
Turchia. Ad un anno dal fallito golpe estivo la situazione non è stabilizzata, malgrado l’epurazione dei quadri che si opponevano al Presidente e le vittorie a ripetizione dello stesso alle elezioni ed al referendum costituzionale. Il paese è immenso e varrebbe di essere visitato prima che il processo d’islamizzazione sia completato.
Francia. Evitando Ventimiglia per le note ragioni, puoi andare a Parigi, meta sempiterna del turista nostrano e d’altronde “Parigi val bene una messa”, che non si sa cosa significhi ma suona bene.
A Parigi puoi intercettare la Coppia Macron prima che si trasferisca nel Salento, assieme alla Coppia Trump o separatamente. O come usa tra amici: ci sentiamo una volta sul posto e voi venite a cena da noi o noi veniamo da voi. A volere rispettare le tradizioni culinarie, sarebbe preferibile che tutt’e quattro profittassero della cucina pugliese.
Con questi consigli di viaggio prendo congedo dal lettore per ritrovarlo a settembre. Buona vacanza a chi è in partenza e buona vacanza fatta a chi è in rientro.
di Cosimo Risi
*la rubrica di Cosimo Risi torna a settembre