«Nel corso degli anni – prosegue Salzano – si sono succeduti a decine Presidenti, Amministratori delegati, Consiglieri d’amministrazione, ma l’aeroporto, nonostante gli sforzi di alcuni singoli, non è mai decollato e gli aerei mai volato. A prendere il volo è stato invece, purtroppo, il danaro pubblico.
Di chi la responsabilità ? Il nostro Governatore in proposito ha le idee chiare e senza peli sulla lingua, come è suo solito, spara in faccia ai cittadini, in modo spavaldo, il suo credo: “le colpe e le responsabilità dei ritardi sono da addebitarsi ad anni e anni di cialtroneria, di disamministrazione e di perdita di tempo”.
Non si può che essere perfettamente d’accordo con il Governatore De Luca: le colpe sono infatti dei soliti “cialtroni”. Categoria che anche in politica, si sa, può essere piuttosto nutrita.
C’è tuttavia un però. Il cittadino comune, il povero contribuente, tartassato da tasse esose quanto strampalate, davanti a questo sperpero di risorse pubbliche vorrebbe conoscere i nomi e i cognomi dei “cialtroni” che in tutti questi anni hanno contribuito “alla perdita di tempo”. Lui, il Governatore, che dal 1993 è padrone incontrastato a Salerno, conoscendo uomini fatti e cose, sicuramente potrebbe fornirli all’opinione pubblica, indicando i responsabili di tanta follia.
Di chi sono le colpe se, per esempio, l’avventura dell’AirSal è stata un disastro, se gli sprechi hanno portato alla bancarotta, se un’infinità di fallimenti ha contraddistinto la storia dello scalo, se negli anni passati i possibili accordi con la GESAC sono stati respinti o disattesi ? Perché all’accordo con la GESAC, che gestisce “in modo eccellente Capodichino”, si arriva solo oggi ? Chi sono, e dove sono, i responsabili di tutto questo ? Perché celarne i nomi ? Il motivo di tanto riserbo a cosa è dovuto ? Il Governatore avrebbe dovuto fornire risposte a domande ovvie e naturali. Invece niente. Silenzio.
Allora penso che certe dichiarazioni di De Luca rischiano di essere solo demagogiche, alimentando il qualunquismo e facendo ingrossare le fila di quei partiti che del qualunquismo appunto si alimentano.
Talvolta tacere sarebbe meglio che parlare a vanvera. Ma mi rendo conto che questo è un esercizio un po’ difficile per il nostro Governatore.
Allora, visto che si vuole esternare su ogni cosa, sarebbe meglio raccontare fino in fondo la verità, che ha sempre un nome ed un cognome, e recitare magari anche qualche doveroso mea culpa» – conclude Aniello Salzano