Incendi, Coldiretti: 50 milioni di api morte sul Parco del Vesuvio

Stampa
Spenti i roghi nel Parco del Vesuvio, sale la conta dei danni. Oltre agli ettari di macchia mediterranea e alla strage di animali, le fiamme hanno ucciso quasi 50 milioni di api. È il dato che emerge da una prima analisi di Coldiretti in base alle segnalazioni degli apicoltori dell’area vesuviana, in particolare nella zona di Ercolano. Un numero destinato a crescere a causa degli effetti del fumo sugli sciami sopravvissuti. Gli esperti del Conaproa (Consorzio Nazionale Produttori Apistici) calcolano una perdita ulteriore di almeno il 20% di insetti che hanno perso l’orientamento e quindi sono morti.

“Un danno enorme per la biodiversità – spiega Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Napoli e Campania – visto il ruolo fondamentale che le api hanno nell’ecosistema. L’incendio colpisce un comparto già fortemente messo in crisi dalla siccità. Non si è persa solo la produzione di miele e polline di quest’anno, bruciata insieme alle arnie, ma una così drastica riduzione di api mette in seria difficoltà anche quella del prossimo anno. Le api erano già in sofferenza per le scarse precipitazioni che hanno ridotto la disponibilità di fiori, con conseguenti interventi di sostegno con acqua e zucchero”.

La strage di api ha coinvolto anche i nuclei di fecondazione. L’azienda La Fattoria Biagino, uno dei maggiori produttori dell’area vesuviana, ha visto andare in fumo quasi 100 nuclei di riproduzione, vere e proprie casseforti genetiche su cui questi apicoltori lavorano da decenni, partecipando a convegni internazionali proprio sulla salvaguardia del patrimonio genetico. Le fiamme hanno distrutto le arnie anche nelle zone di Licola e ad Agnano, dove ad andare in fumo è stata la riserva naturale degli Astroni.

La tragedia delle api ha visto un impegno straordinario di uomini e mezzi. Tanti i volontari che hanno lottato tra le fiamme per salvare le api, patrimonio dell’umanità. Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, rammentava la nota frase attribuita ad Albert Einstein. Infatti, buona parte del cibo che consumiamo dipende, direttamente o indirettamente, dall’opera di impollinazione.

Ma le api possono ancora essere alleate dell’uomo nella ricostruzione del disastro ambientale. Può essere utile – propone Coldiretti – utilizzare gli sciami per il monitoraggio ambientale del Parco del Vesuvio tramite il Conaproa, così come già avvenuto nel casertano in collaborazione con la Facoltà di Agraria di Portici.

Commenta

Clicca qui per commentare

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente. I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.