Lo sfogo/provocazione su Facebook, raccolto dal comitato spontaneo Uniti per Chicca, viene lanciato da Gianna Senatore dell’Associazione Zoofila Nocerina che denuncia una scarsa attenzione di Comuni e Asl a sud di Salerno contro il randagismo. “Io disto centinaia di chilometri ed ogni giorno mi vengono segnalati cuccioli magrissimi, colonie di gatti affamati e malati e cagne incinte – scrive su Facebook -.
Un duro affondo, parole dettate dalla rabbia e dalla frustrazione di trovarsi inermi spettatori in un territorio devastato dal randagismo, complice una mentalità ancora gretta in tema di benessere animale ma, soprattutto, dovuta al fatto che chi amministra è espressione di quella stessa mentalità.
Le volontarie cilentane sono ormai al collasso, dovendosi sostituire alle Istituzioni anziché affiancandole come sarebbe richiesto in un Paese civile, e qualcuna denuncia che gli ordini di periodici avvelenamenti sul territorio arrivino proprio dall’alto: una “soluzione a costo zero” per tenere sotto controllo l’alto numero di randagi, la più crudele di tutte, che va di pari passo con le deportazioni nei canili lager, altro business in cui il territorio a sud di Salerno ha una triste e consolidata tradizione.
Il comitato spontaneo Uniti per Chicca, nato a Salerno lo scorso mese di febbraio con l’obiettivo di chiedere giustizia per la cagnolina massacrata nel quartiere Pastena e per tutti gli animali vittime dell’uomo, chiede alle Aziende Sanitarie Locali e ai Sindaci, che sono per legge i “proprietari” dei cani di strada, di rispettare le leggi, che stavolta coincidono con l’attuazione delle soluzioni universalmente ritenute le più economiche e rispettose del benessere animale: microchippatura e sterilizzazioni a tappeto di tutti i cani, da quelli vaganti ai semi padronali di aziende e terreni, affinché non nascano nuovi infelici. Queste sono le uniche armi realmente efficaci che abbiamo contro la piaga del randagismo.