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Diabete: primi sensori sottopelle al Ruggi per monitorare la glicemia

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I primi sensori sottocutanei per il monitoraggio continuo della glicemia sono stati impiantati oggi all’ospedale Ruggi di Salerno. Si tratta di un sistema hi-tech progettato per la misurazione dei valori di glucosio fino a 90 giorni senza necessità di sostituzione del sensore ogni settimana, i cui dati vengono automaticamente inviati ad un dispositivo mobile. Il dispositivo invia allarmi, avvisi e notifiche relativi ai valori del glucosio visibili in qualsiasi momento su una app.

“Gli algoritmi predittivi avvertono il paziente di probabili episodi di ipo o iperglicemia. Il paziente – spiega il dottore Carrano, diabetologo – può condividere questi dati con il proprio medico curante in ogni momento attraverso il portale dedicato”.

Ma come funziona? Il sistema viene inserito durante una seduta ambulatoriale di 7 minuti. a livello sottocutaneo sulla parte superiore del braccio, con un’incisione millimetrica. Consente di monitorare costantemente i livelli glicemici per un periodo di 90 giorni, rispetto ai 7 o 14 giorni dei sistemi non impiantabili disponibili sul mercato fino a questo momento.

L’impianto di per sé è molto semplice, fatto in anestesia locale con un taglio microscopico. Lo strumento è molto preciso, rispetto ai sistemi tradizionali ha il vantaggio che il sensore non rischia di staccarsi in quanto è impiantato sotto cute. La disponibilità sul mercato di sistemi integrati che coniugano l’azione di un microinfusore di insulina con il monitoraggio continuo dei livelli di glucosio nel sangue a livello sottocutaneo fanno vedere sempre più vicina la meta della creazione di una sorta di “pancreas artificiale”.

Fonte LIRATV

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