Dalla risposta del MIBACT emerge che è in pieno svolgimento la relativa istruttoria, sulla base del riconoscimento che l’ipotesi della gestione unitaria “potrebbe semplificare la governance del sito “Paesaggi culturali del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano”, che è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanita’ ed include le emergenze archeologiche di Paestum e di Velia con la Certosa di Padula.
In questo contesto è sicuramente positivo l’Accordo di Valorizzazione della Certosa di Padula – che ho seguito nelle sue diverse fasi fino alla sua conclusione- stipulato fra Direzione Generale Musei del Ministero e Comune lo scorso 16 maggio, al quale occorre ora dare piena ed rapida attuazione ai fini di una gestione più efficiente e funzionale di questo monumento di enorme e riconosciuto pregio.
Il sito di Elea-Velia ha uno straordinario valore archeologico, paesaggistico e culturale, ed è noto anche per essere stato culla della Scuola eleatica di Parmenide, uno dei capisaldi della filosofia occidentale.
Di recente sia il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che il Comune di Ascea hanno richiesto al MIBACT di aggregare l’Area di Velia al Parco di Paestum, che dal 2014 e’ stato dotato di «autonomia speciale» a seguito della riforma del Ministero, con una felice scelta voluta dal Ministro Franceschini.
Il Parco ha finora svolto, con la direzione di Gabriel Zuchtriegel, ben coadiuvato dal Consiglio di amministrazione e dal Comitato scientifico, una preziosa azione di valorizzazione e promozione, con lusinghieri risultati ed effetti significativi per l’intero territorio.
Dal richiesto accorpamento, Velia potrebbe trarre sicuro beneficio, atteso che il Parco archeologico di Paestum, anche per effetto del previsto potenziamento ed ampliamento della pianta organica con architetti e archeologi, garantirebbe la gestione unica, ben coordinata ed integrata delle due aree di tanto pregio archeologico, dando così luogo ad un’esperienza pilota molto significativa ed interessante per l’intero comparto nel nostro Paese.
Ho seguito anche la giusta e fondata richiesta inoltrata dalla Soprintendenza di Salerno al MIBACT per un finanziamento di 250.000 euro per effettuare i lavori necessari per riparare i danni causati dall’esteso incendio che ha colpito l’area archeologica di Velia lo scorso 19 giugno, ripristinando la sentieristica interna del Parco, con la messa in sicurezza e la riapertura della parte dell’area archeologica oggi purtroppo non visitabile.
Il Ministero ha accolto la richiesta, con il finanziamento di 250.000 euro, che, completato a settembre l’iter burocratico, verrà erogato alla Soprintendenza”.