In un post apparso su facebook, Grimaldi affida tutto il suo dolore e la sua frustrazione: “scrivo qui perché nonostante mi distrugge interagire con il mondo, è l’unico modo per difendermi dalle perfide e immotivate accuse mosse nei miei confronti. Io Heven Grimaldi ero all’oscuro dello struggente episodio della morte di Vincenzo, è inutile esprimere il mio dolore qui sopra perché non ho più alcuna forza”.
Ciro Guarente è in carcere a Santa Maria Capua Vetere e verrà sentito dal gip, per la conferma del provvedimento di fermo, nella giornata di lunedì. Gli inquirenti non hanno più alcun dubbio sulla dinamica e sul movente del delitto, visto che è stato lo stesso Guarente a confessare dando conferma dei numerosi elementi di prova raccolti, come le immagine riprese dalle telecamere dello studio privato ubicato di fronte all’abitazione di Ruggiero, dove è avvenuto il delitto, che ritraggono Guarente mentre entra nel portone d’ingresso prima dell’arrivo di Ruggiero; dopo qualche ora ne esce con valige e un grosso sacco, forse contenente il corpo del 25enne, e carica tutto in auto.
La Procura diretta da Francesco Greco ha contestato l’aggravante della premeditazione a Guarente, tenendo conto del fatto che il 35enne si è recato a casa di Ruggiero prima dell’arrivo di quest’ultimo. Guarente, ex marinaio e ora dipendente civile della Marina, quando ha confessato il delitto, ha specificato di non aver “avuto l’intenzione di uccidere Ruggiero”.
“C’è stata una colluttazione – ha spiegato – durante la quale Vincenzo ha perso l’equilibrio sbattendo la testa contro un mobile appuntito; è poi morto e a quel punto ho deciso di far sparire i suoi effetti personali e il cadavere”.
fonte ANSA
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