Questo il pensiero di coach Pignata, alla sua decima stagione sulla panchina rosso-blu “Attendiamo con entusiasmo la nuova stagione per avere innanzitutto la possibilità di riscattare quella opaca vissuta lo scorso anno. Proprio in tal senso, stiamo lavorando sotto traccia per trovare persone in primis e giocatrici poi, che sposino appieno il nostro progetto e che con impegno ed umiltà portino in alto la nostra maglia”.
Seconda stagione e una gradita riconferma, quella del prof Mirra, che ricoprirà il ruolo di preparatore fisico e osteopata: “La collaborazione che avrò l’onore di avere con il Basket Ruggi per questa seconda stagione, si baserà su due cardini” – ammette proprio Mirra – “Il mio ruolo sarà innanzitutto quello di “allenatore fisico” e non “preparatore atletico”, termine quest’ultimo ormai superato, infatti, l’allenatore fisico è la figura che affianca l’allenatore, modulandone i carichi e il lavoro, che inserisce il suo intervento quanto più possibile in un contesto specifico e tecnico-tattico. Percui cercherò di non essere quella figura che “sottraeva” tempo al gioco, che faceva “correre” gli atleti, che doveva “far mettere benzina” nel pre-campionato, ma una figura ormai evoluta e vicina all’allenatore e non messo in palestra a somministrare pesi senza vedere cosa succede in campo”.
Un professionista serio e preparato, con all’attivo diverse esperienze in settori sportivi di buon livello, continua “L’obiettivo inoltre è anche quello di inquadrare le atlete, in un ottica posturale e qualitativa del movimento, al fine di cercare di limitare gli infortuni e sostenere la prestazione. La mia collaborazione con il prof. Roberto D’Elia e il suo metodo, chiamato appunto “metodo posturale D’Elia” di cui sono il direttore scientifico, si basa appunto su alcuni punti per noi fondamentali: lavorare con allungamenti sia analitici che globali, sia statici che dinamici, normalizzare il sistema nervoso neurovegetativo e favorire sia “l’attivazione”, nel caso di pre-partita, che il “rilassamento” in fase di defaticamento, lavorare su diversi piani dello spazio per raggiungere sia il piano “fasciale” che “muscolare”, lavorare sulla stabilità del “core””.