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Due robot iniziano a parlare fra loro in una lingua sconosciuta

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Hanno iniziato a parlare tra di loro. In una lingua sconosciuta, nuova, e che gli uomini non sono in grado di capire. Al laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale di Facebook (il FAIR), scienziati e ingegneri si sono ritrovati in una situazione tra lo stupefacente e l’inquietante.

I bot da loro costruiti hanno dimostrato tutto il loro potenziale sviluppando un linguaggio senza bisogno di nessun input umano. Per questo la società ha deciso di bloccare le sperimentazioni di un programma il cui obiettivo è rendere le macchine il più possibile intelligenti.

Robot che sono in grado di imparare, di dialogare, di interagire tra di loro e con le persone. A quanto pare, anche di rendersi indipendenti dai loro creatori. Queste chatbot, definite «dialog agents» — agenti dialogatori — sono state lasciate libere di conversare nel tentativo di rafforzare le proprie abilità comunicative. A poco a poco, hanno abbandonato le regole — grammaticali e sintattiche — modificando l’inglese fino a creare qualcosa di nuovo.

Il professore britannico esperto in robotica Kevin Warwick, come riporta il Sun, ha comunque affermato che «questa rappresenta una pietra miliare per la scienza ma chi dice che non costituisce un pericolo nasconde la testa sotto la sabbia». Secondo lui infatti il pericolo infatti c’è e non è da sottovalutare: la possibilità che due macchine possano entrare in contatto tra loro escludendo così ogni tipo di componente umana è estremamente rischiosa, soprattutto in campo militare.

Quella tra Alice e Bob, i due robot in questione, è la prima conversazione registrata tra due impianti artificiali della storia.

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