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Conca dei Marini: Santarosa Pastry Cup 2017

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Con un raviolo dolce, fatto con semola di grano Senatore Cappelli, cannella e pasta kataifi, immerso in un brodo di succo d’arancia, yuzu e camomilla, Carmen Vecchione è vincitrice della VI edizione del Santarosa Pastry Cup, il Concorso Gastronomico Nazionale che si è svolto ieri (1 agosto) a Conca dei Marini e che ha visto sfidarsi sei maestri di assoluto valore a livello nazionale. Lo hanno fatto, senza timore reverenziale al cospetto di una giuria di altissimo spessore, a colpi di dolcezze ispirate alla Sfogliatella Santarosa, lo storico dolce della Costiera Amalfitana concepito dalle monache di Conca dei Marini.

Il verdetto finale, dopo un’attenta valutazione tra i componenti della giuria (Gino Fabbri, Nicola Pansa, Sal De Riso, Roberto Rinaldini, Alfonso Pepe, Livia Chiriotti, Luciano Pignataro, Fausto Morabito Carioti, Adriano Casolaro), è giunto al termine della presentazione delle sei straordinarie rivisitazioni proposte nel corso della gara svoltasi all’Hotel Belvedere.

Qui, Daniele Bonzi (pastry chef del “Fourseason” di Milano), Gian Luca Forino (“La Portineria” di Roma), Salvatore Gabbiano (“Pasticceria Gabbiano” di Pompei), Giuseppe Manilia (“Maison Manilia” di Montesano Scalo), Rocco Scutellà (“Pasticceria Scutellà” di Reggio Calabria) e Carmen Vecchione (“Dolciarte” di Avellino) hanno proposto in rapida successione le loro creazioni, tutte degne di grande attenzione e di forte considerazione da parte dei giurati.

«Il distacco tra i concorrenti non è stato per nulla abissale a conferma della grande qualità delle rivisitazioni in gara» ha rivelato a fine serata Roberto Rinaldini per il quale la sfogliatella è si un dolce semplice ma estremamente difficile da realizzare. «Ci vuole solo quell’accortezza che un professionista ha per realizzarla – ha aggiunto – abbiamo analizzato a fondo i prodotti cercando di percepire le differenze che alla fine si sono rivelate minime».

Un gioco di equilibri dunque alla base di una buona sfogliatella. Un gioco di equilibri che hanno saputo realizzare nelle loro produzioni, in chiave innovativa, i sei concorrenti in gara. «Perchè le spezie sanno essere invadenti – ha detto Livia Chiriotti – e solo la cultura, l’esperienza e la capacita tecnica dei professionisti possono dare a questo dolce il giusto equilibrio». Anche se per Rinaldini alla fine «si è osato molto di più sull’estetica e un po’ meno sulle spezie».

Alla fine, però, regina della rivisitazione del dolce simbolo della pasticceria campana, è stata una donna. Carmen Vecchione, originaria di Avellino e unica pasticcera in gara, l’ha spuntata conquistando con la sua geniale ricetta il punteggio maggiore.

E lo ha fatto presentando un raviolo dolce. Proprio così, un raviolo, fatto con semola cannella, pasta kataifi e servito in un brodo a base di succo d’arancia, yuzu e camomilla. Una apparentemente ardita ma spettacolare rilettura che, oltre all’impatto visivo, ha regalato forti emozioni al palato. «Sono felicissima – ha detto Carmen al termine della premiazione svoltasi all’interno dell’antica Torre di avvistamento di Conca dei Marini – Questa esperienza arriva dopo un momento difficile e mi dà forza per proseguire. Vengo dal mondo della cucina e mi sono avvicinata alla pasticceria con l’approccio di chi vuole rivedere un prodotto della tradizione».

Soddisfazione per l’esito del concorso è stata espressa anche dai mostri sacri della pasticceria italiana: Sal De Riso e Gino Fabbri che hanno sottolineato l’importanza di questo concorso evidenziando l’estro e la grande professionalità dei concorrenti in gara. «Sono state presentate riletture di grandissima qualità che ci hanno imbarazzato non poco – ha detto De Riso – alla fine ha vinto Carmen il cui dolce regalava al palato una serie di particolarità che hanno reso la sua proposta emozionante».

«Mi ha fatto piacere questa proposta, che magari sembra azzardata… credo che la tradizione non sia altro che quella che una volta è stata innovazione ed è perdurata nel tempo – ha aggiunto Gino Fabbri – Oggi è uscito da qui qualcosa che è destinato a diventare tradizione. Sono molto contento di partecipare a questa selezione di pasticceria di alto livello. Un premio destinato all’internazionalità».

Nonostante non sia stato facile affrontare un dolce così eccezionale, alla fine la gara ha offerto sei prodotti in chiave moderna di altissima qualità. E di questo non può che essere soddisfatto Nicola Pansa, co-organizzatore del concorso insieme a Tiziana Carbone e Antonio Vuolo, con il supporto del comune di Conca dei Marini e di un gruppo di validissimi collaboratori: «Contento ed emozionato per l’ottima riuscita della kermesse è dire poco – confida il giovane owner della storica pasticceria di piazza Duomo ad Amalfi – Soprattutto per la grande testimonianza di affetto di amici, colleghi ed esperti che hanno accettato l’invito, da un lato a valutare le proposte in gara, e dall’altro a mettersi in gioco con le loro rivisitazioni. A loro va un grande ringraziamento».

La serata si è conclusa nella suggestiva e storica “Torre Capo di Conca” dove, oltre ai premi attribuiti ai vincitori, è stato consegnato al Maestro AMPI Roberto Rinaldini, per le sue ultime pubblicazioni, il Premio Letterario-Gastronomico “Sfoglia… Conca, momenti di dolcezza!”, giunto alla sua V edizione e dedicato ai lavori letterari riguardanti il mondo della gastronomia e della pasticceria in particolare.

Nel corso della serata sono stati inoltre premiati i primi tre classificati della 1^ edizione del Santarosa Photo Contest, il contest fotografico ufficiale del Santarosa Pastry Cup che ha visto sfidarsi, a suon di “dolci scatti”, gli appassionati del web. Il primo premio è andato a una giovane fotografa di Conca dei Marini: Giovanna Milo.

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