Il feretro scortato da un corteo di auto e motorini è partito dall’ospedale Ruggi di Salerno alle 15.30 di una bollente giornata di agosto. E’ iniziato cosi l’ultimo saluto a Ciro D’Onofrio, il 35enne freddato domenica sera in viale Kennedy nella zona orientale del capoluogo. Il carro funebre ha raggiunto Fratte dove c’erano anche delle volanti della Polizia e poi ha proseguito per la chiesa di Matierno dove D’Onofrio praticamente risiedeva. Pochi minuti dopo le 16 la cerimonia funebre ha preso il via. A celebrarla il giovane don Marco che ha subito rivolto un pensiero affettuoso alla mamma di D’Onofrio, Lucia Caserta, seduta ai primi banchi tra i figli Tina, Valentina, Roberto e Rosa, distrutti dal dolore. Come la moglie Stefania e i due figli del 35enne, stretti nell’abbraccio dei parenti.
Tutt’intorno un silenzio irreale, spezzato dai passii di quanti entravano e uscivano dalla chiesa sfiancati dal caldo e dal pianto. Dopo l’omelia, in cui don Marco ha più volte invocato al perdono, palloncini bianchi e azzurri hanno atteso all’uscita il feretro di Ciro, tra coriandoli e applausi. Poi l’ultimo, struggente saluto alla bara su cui si sono letteralmente stese la mamma del 35enne e sua sorella Rosa, la più agitata durante la funzione, seguita a vista da alcune parenti preoccupate che la donna potesse dare in escandescenze.