Pat, Dop e Igp costituiscono la rete d’oro del sistema agroalimentare campano. Un sistema che si fonda sulla biodiversità e che va difeso e valorizzato nel suo insieme. La salvaguardia di processi tradizionali di produzione non va vista solo nei singoli casi ma come un progetto complessivo di nuova agricoltura. La tradizione si sposa all’innovazione infatti grazie al lavoro dei nostri giovani agricoltori, che sono i principali protagonisti di questa riscoperta. Lo abbiamo visto con l’Oscar Green, che ha premiato lo straordinario lavoro di ricerca e di reinterpretazione del nostro patrimonio agroalimentare e del suo strettissimo legame con il territorio. Valorizzare un prodotto tradizionale in un’area rurale significa creare un legame con percorsi culturali e turistici, costruendo un percorso di futuro contro lo spopolamento e l’abbandono”.
Elenco delle nuove registrazioni:
- curresce re cocozza janca
- fagiolo bianco di Monfalcone
- fior di ricotta di Ponte Persica
- lenticchia del Sannio
- mandarino vesuviano
- oliva salella ammaccata del Cilento
- patata di Acerno
- pecorino di Vitulano
- pomodoro re Umberto
- pomodoro sarvatico
- p’ttera
- raviolo allo zenzifero di quaglietta
- ricotta mantéca di Montella
- scamorza di Montella
- scarpella di Castelvenere
- sedano di Gesualdo
- sidro di mela annurca
- stocco
- tarallo roscianese
- tartufo nero del Matese
- treccia di Montella
- triglia rossa di Licosa
- cece piccolo del Sannio detto u’ciciariello
- fagiolo tondino bianco del Sannio
- farro dicocco del Sannio, pane e pasta di farro
- miele di asfodelo
- miele di borragine
- miele di cardo
- miele di rovo
Di seguito il link con il decreto ministeriale: http://www.agricoltura.regione.campania.it/Tipici/pdf/DM_14-07-17.pdf
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