L’avvocato Marcella Fortunato, che ha curato il ricorso, eccepisce che il locale ricade nel punto B del Puc vigente che prevede anche spettacoli. Tanto è vero scrive l’avvocato che ad altri locali che ricadono nella zona sono state concesse licenze con questo tipo di prerogativa.
Evidente la disparità di trattamento subita da Sica. Per quanto riguarda l’orario di chiusura, si legge nel ricorso, non è nel potere del sindaco fissare l’orario ma è di competenza del Consiglio comunale.
Consiglio comunale che non ha mai deliberato in materia.L’ordinanza impugnata dal sindaco va contro anche contro la liberalizzazione degli orari che fu definita dal Governo nel famoso Decreto Bersani.
Viene contestata dal ricorrente anche la salvaguardia della pubblica incolumità invocata dal Comune o dare disturbo alla quiete pubblica trattandosi di un locale interrato, avendo per questo ottenuto anche il parere favorevole della Commissione Provinciale di Vigilanza presso la Prefettura di Salerno.
E’ evidente il danno economico – si legge ancora- ai danni della società perchè il provvedimento comporta lo spostamento dei potenziali clienti verso altri locali nei comuni limitrofi.
Fonte Le Cronache in edicola domenica 6 agosto 2017