Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, per il quale “sull’ospedale di Vallo della Lucania va aperta una discussione seria perché va sicuramente potenziato, mettendo da parte anche la logica del precariato legato alle agenzie interinali e altre forme di lavoro che non sia quello legato a mobilità e concorsi pubblici”.
“Si moltiplicano, intanto, le segnalazioni di casi di malasanità o comunque di trattamenti anomali, come quello che ci è stato denunciato da Luciano Spiniello, uno scafatese che lavora a Roma, costretto a enormi sacrifici per poter assistere sua zia ricoverata nell’ospedale Umberto I di Nocera dal 12 luglio” ha continuato Borrelli.
“Mia zia è in attesa di un’operazione al femore che è sempre rinviata perché insorgerebbero infezioni” ha spiegato Spinillo per il quale “il condizionale è d’obbligo perché, stando a quanto raccontato l’infettivologo dello stesso ospedale ha smentito la presenza di infezioni tali da impedire l’operazione”.
“Della vicenda è stato già informato il direttore sanitario che ha garantito il suo impegno personale per ricostruire la vicenda, anche se pare anomalo che chi dovrebbe avere il controllo dei vari reparti non era a conoscenza già del ricovero di una persona in attesa di un intervento al femore che si protrae ormai da quasi un mese” ha aggiunto Borrelli per il quale “bisogna fare massima chiarezza su questa e su altre vicende che ci stanno segnalando”.
LA REPLICA DEL DIRETTORE SANITARIO DELL’UMBERTO I
Il Direttore sanitario dell’Umberto I, Alfonso Giordano, chiarisce la vicenda. «Siamo in
attesa di comprendere qual è il germe che dà l’infezione. Non è sempre immediato stabilirlo. Appena stabilito, ci sarà la terapia antibiotica specifica e solo dopo sarà
possibile l’intervento chirurgico.
attesa di comprendere qual è il germe che dà l’infezione. Non è sempre immediato stabilirlo. Appena stabilito, ci sarà la terapia antibiotica specifica e solo dopo sarà
possibile l’intervento chirurgico.
Oggi, di norma, sottoponiamo a questo tipo di intervento al femore entro le 48 ore. In questo caso, non è possibile l’intervento se prima non si individua il germe»