La spina dorsale è composta per metà. Mancano il portiere, un mediano di qualità ed una alternativa a Bocalon o quanto meno un giocatore alla pari o addirittura più forte dell’ex Alessandria. La partita con l’Alessandria ha evidenziato alcune contraddizioni tecnico – tattiche che vanno affrontate e risolte ora perchè tra due settimane sarà già campionato ed il debutto sarà contro un avversario, il Venezia che fa il suo esordio tra i cadetti. Avversario non facile come non è facile gestire le pressioni e le attese. Un po’ tutti si nascondono dietro la frase di circostanza: faremo meglio dello scorso anno. Una ovvietà che di fatto non fissa obiettivi o traguardi. Fare meglio può significare tutto o niente.
I tifosi dal canto loro, molto più concreti hanno chiesto espressamente alla proprietà un campionato di vertice. Stagione ambiziosa che deve però fare i conti con il regime di austerity imposto dal club. Senza soldi non si cantano messe figuriamoci se si prendono attaccanti di prima fascia. La mancanza di alternative e soprattutto di prime scelte non fanno dormire sogni tranquilli.
E’ vero che il campionato non inizia oggi ma è altrettanto vero che la panchina della Salernitana è corta troppo corta per dare spunti all’allenatore. Ecco perchè ora Bollini deve essere bravo a fare di necessità virtù motivando e lavorando con il materiale che ha a disposizione. Ed invece alcune esternazioni del mister lasciano trasparire un certo malcontento che può essere anche condiviso ma non per questo avallato. Se questa squadra al momento si esprime con il 4-4-2 o con il 4-3-1-2 perchè intestardirsi con questo 4-3-3 che rischia di trasformarsi in un boomerang per la Salernitana e per lo stesso Bollini