Corsi e ricorsi storici, oppure a volte ritornano. Stessa porta stessa sorte. Così come accaduto lo scorso 6 maggio, anche questa volta la Salernitana lascerà il “Cabassi” tra le proteste a causa di un calcio di rigore inesistente concesso ai padroni di casa e che ha permesso alla formazione di Calabro di riaprire una partita apparentemente chiusa e che i granata stavano meritatamente conducendo per 2-0 senza alcun patema d’animo. Ci ha pensato il signor
Gavillucci, uno di quelli che fischia in serie A, a restituire una speranza ai biancorossi decretando un penalty che non c’era per presunto fallo di Bernardini su Marsura; in realtà il centrale di Domodossola interviene nettamente sul pallone salvando la porta difesa di Adamonis, di diverso avviso l’arbitro che, nella circostanza, non è stato aiutato nel migliore dei modi dall’assistente.
Tre mesi fa toccò a Ros beccare un 4 in pagella per una direzione assolutamente negativa. Il Carpi, sin lì messo nettamente sotto da una Salernitana senza grosse ambizioni di classifica, usufruì di un penalty alquanto dubbio per presunto atterramento di Mbakogu ad opera di Tuia; le immagini mostrarono chiaramente che fu l’attaccante di casa a cercare il contatto lasciandosi cadere con una certa disinvoltura.
Fonte Ottopagine
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