Alle emergenze gli italiani hanno risposto, ad esempio con donazioni triplicate dopo le prime scosse (oltre 10.600 sacche di sangue in pochi giorni). Peccato che quello raccolto ‘scada’ comunque dopo 42 giorni, limitando così quella generosità e trovandosi a secco a inizio estate, stagione di carenza cronica. Secondo il Centro nazionale sangue, a giugno-luglio 2016 le richieste erano quasi 6 mila, nello stesso periodo del 2017 oltre 12 mila.
Da qui la preoccupazione per l’autunno: senza nuovi donatori, sono a rischio i pazienti oncologici, gli anemici ma anche gli interventi chirurgici programmati. A sottolinearlo è Gina Zini, responsabile del Servizio emotrasfusione del policlinico Gemelli di Roma dove ogni anno si raccolgono circa 10 mila unità di sangue contro un fabbisogno di 20 mila.
Dono il sangue ogni tre quattro mesi,non aspetto di farlo solo quando succede qualcosa come terremoti o qualche conoscente che ne ha bisogno.Chi è sano e può farlo dovrebbe farlo in modo sistematico; mi rendo conto che donare in grandi occasioni permette di mettersi in mostra,donare sempre no, però consente di farsi controlli periodici ed aiutare sempre.