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La partita doppia di Lotito: la Lazio vince, la Salernitana galleggia

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La Lazio vince meritatamente la Supercoppa Italiana che ha voluto molto più della Juventus, intesa come club, squadra e allenatore. Inzaghi ha preparato meglio la partita e la sua squadra l’ha gestita con saggezza, scivolando solo nel finale quando l’anima e la qualità di alcuni elementi della Juventus hanno prevalso sull’ingenuità e sulla stanchezza della Lazio. Ad ogni modo vanno fatti i complimenti a Lotito ed alla sua Lazio con il patron impettito e fiero per il trofeo alzato al cielo e sotto al naso dei Campioni d’Italia.

La Lazio, che ha speso neppure un quarto di quanto fatto dalla Juventus ieri ha dimostrato che non sempre se spendi tanto vinci. Di contro, però, c’è quella programmazione, lungimiranza, e qualità che non sempre guida le scelte a Salerno. E’ come se ci fossero due Lotito: dottor Jekyll e mister Hyde. A Roma attento, presente e concreto. A Salerno distante, distaccato ed a tratti superficiale nella fase di costruzione della squadra.

Il continuo ricorso massiccio al mercato di gennaio nei sette anni del duo Lotito-Mezzaroma dimostra che nella fase di start up si sbaglia sistematicamente qualcosa. Un altro aspetto riguarda l’aiuto presunto che la casa madre dovrebbe dare alla Salernitana. In sette anni tanti giovani di casa Lazio sono transitati a Salerno ma soltanto due, Tuia e Minala, hanno lasciato il segno. Tutti gli altri hanno fatto flop sono state semplici comparse. Palombi e Germoni ad esempio perchè non vengono a Salerno?

Di Murgia, l’autore del gol partita di ieri prlammo un anno fa ed anche in quel caso Salerno non fu inserita quale destinazione per rafforzare la prima linea e far fare le ossa al giovane virgulto di casa lazio. Oltre ad Alessandro Murgia segnaliamo i vari Cristiano Lombardi, Alessandro Rossi Lorenzo Filippini oltre già menzionati Germoni e Palombi. Perchè questi calciatori vanno a rafforzare le altre di B e non la Salernitana?

Lotito ieri ha assaporato il gusto della vittoria con la Supercoppa. Bello giocare per vincere, vero? Ci sarà un giorno in cui anche Salerno potrà coltivare vere ambizioni e recitare un ruolo da protagonista? La sensazione è che quel giorno è ancora lontano

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