Valutazioni ulteriori si faranno a mercato quasi chiuso ed a campionato aperto perché da oggi e fino al 26 agosto, data del debutto a Venezia, non ci saranno sparring partner di un certo rilievo per testare muscoli e testa di questa Salernitana dalle tante, troppe facce. Sotto l’ombrellone le solite considerazioni: cosa manca a questa squadra? Chi dice un attaccante, chi due difensori, chi un regista e chi un uomo di fascia, chi dice 3 elementi, chi 5… L’impressione, piuttosto, è che a questa Salernitana manchi l’entusiasmo popolare, una scintilla che non è ancora scoccata tra la squadra e la tifoseria.
I 7100 del 6 agosto scorso, potevano essere molti di più se ci fossero stati altri botteghini aperti e rappresentano la lampante dimostrazione che a Salerno la passione non si è mai spenta, anzi. Quel che sta venendo meno è l’entusiasmo, il coinvolgimento nelle cose di casa granata. Allenamenti sempre a porte chiuse raramente amichevoli sui campi della provincia per intercettare nuovi tifosi o recuperare quelli persi in questi anni. Servirebbe una politica sportiva e di immagine di ampio respiro oltre ai risultati che di fatto sono la benzina per alimentare l’entusiasmo all’alba di un campionato lungo e difficile.
La campagna abbonamenti procede a rilento. Da mesi si parla sempre dei soliti nomi per rinforzare l’organico e poi le toccate e fughe di Mezzaroma, il distacco di Lotito tra presidenza della Lega di B e la Lazio, un mercato in sordina e senza botti. Al momento non sono arrivati giocatori capaci di infiammare le folle, Rosina rimane tra color che son sospesi ed in discussione. Gli spalti oggi sono poltrone di una sala d’attesa: i tifosi aspettano.
Qualche rinforzo, programmi ambiziosi ed un esordio in campionato convincente oltre che vincente. Ma la stagione agonistica non aspetta: fra 11 giorni si fa già sul serio: sarebbe forse il caso di partire uniti e compatti, perché il buongiorno si vede dal mattino.