C’era una volta
il deserto di Ferragosto: la Salerno del passato si fermava, gli operai appendevano la tuta e un formicaio umano si metteva in movimento. E c’è la Salerno del 2017: più che un deserto, un grande lago con un fiume umano in uscita. Con un flusso molto più contenuto rispetto al passato anche recentissimo, e un torrente impetuoso di turisti in entrata.
Salerno non si svuota; i turisti ci sono e si vedono. Gli alberghi e le strutture ricettive sono vicini al tutto esaurito per le quattro giornate del lungo ponte.
Più che inglese, francese o tedesco, si sentono cadenze romane, calabre e persino lombarde. In questi giorni di Ferragosto, pur non mancando turisti stranieri, nelle vie del centro s’incrociano per lo più visitatori arrivati da altre province. Una sosta in genere di qualche ora in città, in transito verso altre mete come la Costiera Amalfitana, o al massimo di una giornata, per chi ha deciso di concedersi anche un pranzo, per testare le specialità salernitane.