Che i giudici si decidano ad assegnargli il risarcimento previsto dal Fondo di garanzia vittime della strada.
Che il Comune metta in sicurezza la strada dove ha rischiato di morire. Che i servizi sociali si facciano carico dell’assistenza che spetta a suo figlio, 24 anni ed una invalidità al cento per cento.
Vincenzo Di Fabio, 64 anni è stanco ed esasperato. Per anni ha ascoltato promesse puntualmente disattese. Nel frattempo oggi deve combattere anche con un tumore e da tre mesi ha cominciato la chemioterapia.
Vincenzo Di Fabio vendeva libri in via Dalmazia a Salerno. Nel 2009 fu vittima di un gravissimo incidente stradale. Un pirata della strada, a Cappelle, rione collinare di Salerno, lo travolse lasciandolo agonizzante sull’asfalto. Vivo per miracolo da quel momento la vita di Vincenzo Di Fabio non solo è stata stravolta ma è diventata un incubo.
Dopo l’incidente oltre alle ferite gravi riportate il suo quadro clinico si è aggravato con infezioni alla pancia ed in altre zone del corpo. Non ha potuto più lavorare ed ha rinunciato alla licenza per vendere libri sulla bancarella in via Dalmazia. Ha fatto ricorso al fondo vittime della strada ma senza alcun risultato. Da anni aspetta che il Tribunale di Salerno si decida a sbloccare la burocrazia e ad assegnargli un aiuto economico indispensabile per andare avanti.
«Non mi posso chinare, a stento cammino con il bastone e non posso più lavorare. Prima vendevo i libri in una bancarella in via Dalmazia, ma ho dovuto restituire la licenza». Nel 2013 Di Fabio ha improvvisamente perso la moglie, che lavorando in ospedale, provvedeva al sostentamento della famiglia.
«Oggi sono costretto a vivere di elemosina, con la pensione di invalidità di mio figlio che necessita di assistenza 24 ore su 24. Questa non è vita, non è giusto essere mortificati nella propria dignità quando ho diritto ad essere risarcito. Che fanno i politici? Perchè nessuno interviene per sbloccare lo stanziamento dei fondi che mi sono dovuti e che mi aiuterebbero a campare senza pesare sul prossimo?».