“Per questo – aggiunge – bisognerà prevedere per gli immigrati naturalizzati o di seconda generazione che mostrino un radicalismo religioso la privazione della cittadinanza. Altro che ius soli. La cittadinanza non può essere un diritto, ma una conquista di cultura e di rispetto per chi ti ospita. Allo stesso tempo, appare chiaro che l’accoglienza quantitativa e qualitativa sta destrutturando e disumanizzando le nostre società aperte e tolleranti”.
“Rischiamo – conclude Cirielli -di divenire xenofobi per colpa di un’immigrazione incontrollata voluta dalla sinistra, ma abbiamo il diritto, come diceva Popper (non certo di Destra o populista), di non tollerare gli intolleranti in nome della tolleranza”.