«Censire le case vacanze – fanno sapere da palazzo città – è un’opportunità di crescita e sopratutto serve a dare sicurezza ai vacanzieri e ai cittadini». Il censimento servirà anche ad arricchire un database delle case certificate che presto sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune. L’elenco andrà a risolvere, in parte, anche un altro problema: quello delle truffe online. I turisti, infatti, prima di fittare ed inviare la caparra, potranno consultare la lista e scegliere in modo sicuro la struttura certificata, in regola e soprattutto esistente.
Tutti i cittadini potranno regolarizzare facilmente la propria posizione. I controlli effettuati non hanno portato a sanzioni ma soltanto ad un piano informativo per far sì che i cittadini capiscano come mettersi in regola con la registrazione degli ospiti e il pagamento della tassa di soggiorno. L’operazione ha riscontrato, da parte dei proprietari delle strutture, molta curiosità e collaborazione. Molti non erano proprio a conoscenza del metodo che bisogna utilizzare per regolare la propria posizione. Chi aveva bisogno d’aiuto è stato invitato presso gli uffici del comando dei vigili urbani dove, nei prossimi giorni, verrà allestito un info point. I cittadini saranno aiutati a compilare tutta la modulistica. I vigili hanno rilasciato alle strutture un verbale di constatazione.
«In questo modo sapremo chi c’è nei villaggi, negli alberghi e negli appartamenti di Camerota – sottolineano dal Comune -. I dati verranno poi trasmessi alla questura e alla prefettura che in caso di bisogno e di identificazioni sospette, si interfaccerà direttamente con le forze di polizia locali». La tassa di soggiorno, in vigore praticamente in ormai tutte le località turistiche più rinomate dello Stivale, finirà in un fondo che verrà adoperato dall’amministrazione per fornire il paese e i turisti di maggiori servizi.
«E’ un lavoro certosino quello che i vigili urbani stanno svolgendo nel corso di questa stagione turistica – fa sapere il delegato alla Polizia municipale Manfredo D’Alessandro – il comando ha portato a termine diverse operazioni: dallo sgombero delle spiagge, al sequestro di un impianto di sversamento abusivo, passando ai controlli delle strutture e alla gestione della sosta selvaggia. Voglio complimentarmi con loro per tutto il lavoro fin qui svolto e per tutte le operazioni che andranno a completare in questi ultimi sprazzi d’estate».
«E’ importante fare questa campagna di sensibilizzazione – ha aggiunto il delegato al Turismo Domingo Ciccarino – al fine di far capire che questa tassa di soggiorno, innanzitutto è una tassa che paga l’ospite che sta, non nella struttura che lo ospita, ma chi viene sul territorio comunale e poi è una tassa che si paga ormai dappertutto e servirà ad aumentare i servizi che il turista troverà sul territorio comunale. La campagna fatta dal comando vigili è un’ottima informazione – spiega Ciccarino – che viene data a chi non si è messo in regola perchè mettersi in regola con il pagamento della tassa di soggiorno, sottintende anche il fatto di mettersi in regola e fare le dovute comunicazioni di pubblica sicurezza alla polizia di Stato. Ricordate che ogni ospite non registrato può comportare una sanzione, da parte della questura, di 400 euro».
«Una cittadina turistica che mira a fare turismo come Camerota merita, passa attraverso certi processi. Noi queste cose le avevamo annunciate in campagna elettorale – tiene a sottolineare il sindaco, Mario Scarpitta – e con questa operazione cominciamo a dare una svolta totale al turismo. Attraverso questi controlli sapremo chi è che viene a villeggiare sul nostro territorio e andremo ad aumentare la qualità del turismo. Siamo sicuri che già l’anno prossimo queste operazioni avranno benefici positivi su tutto l’indotto. Con quanto ricavato dalla tassa di soggiorno noi siamo sicuri di poter fare anche delle operazioni di marketing e informazione per il territorio. Quello che stiamo facendo noi oggi a Camerota è la normalità, che in altri posti d’Italia si fa da sempre mentre sono anni che qui si fanno solo spot ma non si è mai concluso niente».