Le imprese italiane sono tra le più tartassate d’Europa nonostante la qualità dei servizi ricevuti dallo Stato sia spaventosamente inadeguata, questo comporta che le nostre imprese lavorano per il fisco circa 8 lunghi interminabili mesi all’anno e solo da quel momento in poi, cioè dal “tax freedom day”, giorno della liberazione fiscale, incominciano a lavorare per provvedere alle proprie necessità.
Nonostante questo dato allarmante si registrano segnali di stazionarietà del sistema imprenditoriale della provincia di Salerno nel secondo trimestre dell’anno in corso.
Tra aprile e giugno 2017 il Registro delle imprese ha riportato un incremento di 856 unità, che rappresenta in termini percentuali una crescita dello 0,72%, un valore che ricalca esattamente quello registrato nello stesso periodo del 2016. E’ quanto emerge dai dati relativi alla dinamica delle imprese registrate presso la Camera di Commercio che, tra l’altro, conferma il buon andamento delle società di capitale le quali, con oltre 500 imprese in più, registrano un tasso di crescita dell’ 1,82%.
Sono però sempre le imprese individuali a caratterizzarsi per il maggior turn over atteso che a fronte di quasi 1400 imprese nuove iscritte, si assiste a 1100 chiusure di attività (0,43%). Sebbene le percentuali siano timidamente incoraggianti è doverosa una riflessione – spiega Aldo Severino vice Presidente Vicario Confesercenti Provinciale Salerno – infatti dietro le statistiche vi sono le storie dei singoli imprenditori, commercianti, esercenti che schiacciati dalla crisi non riescono a risollevarsi dovendo sopportare in molti casi un forte disagio sociale.
Le nostre imprese vivono una situazione insostenibile e, costrette a lavorare gran parte dell’anno per pagare le tasse, vedono sempre più risicati i loro guadagni con un rallentamento della crescita economica e conseguente desertificazione dei nostri centri urbani a causa dei consumi ridotti. Se non si attua una politica volta a comprime la pressione fiscale – prosegue Severino – ci vorranno ancora molti anni per uscire dalla crisi e nel frattempo saremo costretti a vedere altri commercianti chiudere per sempre le serrande o peggio ancora, compiere gesti estremi perchè indebitati, impossibilitati a pagare i dipendenti, a provvedere ai bisogni della propria famiglia, risucchiati in un vortice di disperazione. E’ triste ammetterlo ma “si muore ancora di crisi” e impotenti, assistiamo a devastanti tragedie individuali”.
Ma qual è lo stato di salute delle imprese di Salerno e dell’Agro nocerino sarnese?
La Confesercenti territoriale angrese attraverso il proprio Sportello Impresa – Camera di Commercio – sede di Angri, ha analizzato i dati che riguardano le imprese dei nostri territori evidenziando come nella maggior parte dei casi si è verificato un lieve incremento delle attività sia registrate che iscritte nel II trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2016, con un trend negativo solo per i comuni di S. Marzano, S. Valentino e Corbara.
Ma vediamo nel dettaglio che:
Salerno ha avuto 98 registrazioni in più rispetto al 2016, quando contava 16053 imprese, con 288 iscrizioni e 219 cessazioni tra aprile e giugno 2017;
Angri quest’anno vede registrate 3309 imprese con 57 iscrizioni (tra le più rilevanti 25 imprese non classificate, 16 di commercio all’ingrosso e al dettaglio, 5 attività di servizi alloggio e ristorazione) e 38 cessazioni, mentre nel 2016 registrate sono state registrate 3298 imprese, con 70 iscrizioni e 72 cessazioni;
Scafati registra 4890 imprese, 85 in più rispetto al 2016, con 86 iscritte (di cui 44 non classificate, 20 di commercio all’ingrosso e dettaglio 5 in costruzioni e 4 in agricoltura), l’anno prima iscritte 113;
Cava de’Tirreni incrementa le registrazioni di 66 unità rispetto alle 4679 del 2016, con 97 nuove iscrizioni nel II trimestre (40 non classificate, 29 nel commercio 5 agenzie di viaggio, 4 attività di agricoltura).
Nocera Inferiore registrate nel 2017 4755 imprese, a fronte di 4742 nell’anno prima, con 86 iscrizioni (36 non classificate, 20 commercio, 6 costruzioni, 6 attività finanziare assicurative, 6 alloggio e ristorazione) e con 90 cessazioni;
Pagani nel 2016 aveva 3552, nel 17 conta 3593 attività con 58 iscrizioni (32 non classificate, 9 nel commercio, 4 in agricoltura, 4 nella ristorazione, 3 manifatturiere), con 45 cessazioni.
- Egidio del Monte Albino registra 1061 imprese quest’anno, 12 in più rispetto al 2016, con 24 iscrizioni (di cui 12 nel commercio, 6 non classificate, 2 in agricoltura e 2 in alloggio e ristorazione), e con 14 cessazioni;
Sarno registrate nel 2017 3066, 10 in più dell’anno prima, con iscritte 58 (di cui 20 nel commercio, 19 non classificate, 3 nel settore dell’agricoltura, 2 di noleggio e agenzie di viaggio), cessate 56.
Queste sette città confermano l’andamento positivo registrato in provincia di Salerno, mentre un’inversione di tendenza con segno negativo si registra a:
- Marzano che nel 2016 contava 1378, ora 1374 con 24 iscrizioni (tra cui 13 non classificate, 7 nel commercio, 2 in agricoltura) e 31 cessazioni;
- Valentino Torio che quest’anno a registrato 1185 imprese, 7 in meno del 2016, con 17 iscrizioni (di cui 5 non classificate, 4 attività di commercio, 3 di agricoltura), e 17 cessazioni;
Corbara che aveva 178 registrazioni nel 2016, quest’anno invece 8 in meno con 2 iscrizioni in imprese non classificate e 2 cessazioni nel commercio all’ingrosso e dettaglio.
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