Due le vittime accertate, tra cui un’anziana donna, Lina Cutaneo, che è morta dopo essere stata colpita da calcinacci caduti dalla chiesa di Santa Maria del Suffragio di Casamicciola, il comune più colpito dal terremoto insieme a Lacco Ameno.
La seconda a perdere la vita è una donna, al momento non ancora identificata. Almeno 39 i feriti, nessuno dei quali è in condizioni gravi. A Casamicciola è crollata una palazzina da cui sono estratte vive tre persone, due donne e un uomo.
Gli uomini della protezione civile e delle forze dell’ordine hanno lavorato tutta la notte per salvare chi era rimasto sotto le macerie, come Pasquale, Ciro e Mattia, tre fratellini di 7 mesi, 4 e 6 anni. Una corsa contro il tempo sotto lo sguardo angosciato della madre, l’unica a essere riuscita a fuggire. Il più piccolo è stato portato in salvo, si lavora per estrarre anche gli altri due, che rispondono ai soccorritori e a cui sono stati fornite bottiglie d’acqua.
La rabbia dei geologi: «Allucinante morire per un sisma di questa entità»
“È allucinante morire per un sisma di questa entità”: lo afferma Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, secondo cui “lascia perplessi come un sisma della magnitudo di quello di Ischia possa provocare danni e vittime nel nostro Paese”.
“L’Italia – afferma – si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione.
Si è parlato di tante cose, dall’informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio”.
“Tante chiacchiere – prosegue Peduto – ma un anno dopo non è stato fatto quasi nulla. Il governo e il Parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato? Far conoscere lo stato sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile. Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell’agenda del prossimo governo”
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