Il fatto è questo: per non penalizzare zone turistiche ed a forte richiamo di presenze anche esterne, si è deciso di sacrificare Salerno città, chiedendo soprattutto ai residenti della zona orientale di sopportare la mancanza d’acqua nella fascia oraria compresa tra le 22 e le sei del mattino successivo, ogni giorno. Ma questa sorta di sperequazione tra quartieri alla lunga non piace e né può reggere all’infinito la scusante che per togliere l’acqua di notte in centro sarebbe necessario fare manovre complicate e rischiose per la tenuta di tubature vecchie e fatiscenti. Una via d’uscita va cercata ed è probabile che già la settimana prossima se ne parli, magari in un vertice convocato in Regione Campania. Finita la stagione turistica, il razionamento idrico potrebbe interessare in maniera più spinta anche la costiera amalfitana e la costa cilentana, fino ad oggi risparmiate in larga parte della misure anti-siccità per questioni legate al turismo e all’agricoltura. La situazione alle sorgenti e alle riserve nei serbatoi non sembra molto migliore rispetto a qualche settimana fa ed il rientro nelle case dei vacanzieri non aiuterà, anzi: l’aumento dei consumi renderà le risorse idriche disponibili sempre più ridotte al lumicino.
Fonte LiraTv