Anche in questo caso il reato contestato alla struttura alberghiera è lo scarico di acque reflue industriali, non autorizzato, derivanti dalle acque di lavaggio e contro lavaggio dei filtri di depurazione, reflui tutti che, senza alcun trattamento vengono immessi tal quale in fogna, ovvero, senza il preventivo trattamento depurativo, in violazione al prescritto divieto. Il reato in questione prevede l’arresto sino a due anni ed una ammenda sino a 10.000 euro.
L’accertamento del reato si inserisce in un più ampio e complesso piano strategico, disposto dalla Procura, di controllo del rispetto della normativa ambientale da parte di strutture ricettive operanti nella costiera amalfitana che, in alcuni casi, smaltendo in maniera illegittima i reflui provenienti dall’attività produttiva incidono in maniera significativa sul livello di inquinamento marino riscontrato a seguito di specifiche indagini.
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