Il presidente De Luca sa che tutte le denunce da noi formulate nel campo della Sanità si sono rivelate giuste e corrette a partire dall’ultimo caso del povero Antonio Scafuri deceduto al Loreto Mare fino ai casi delle formiche che invadevano il corpo di una paziente all’Ospedale San Paolo e le zanzare e gli scarafaggi presenti nel presidio del San Giovanni Bosco dove per inciso manca ancora il collaudo del nuovo Pronto Soccorso. Per non parlare del problema legato alle assunzioni di natura clientelare negli ospedali e asl tramite le agenzie interinali e al problema delle ditte di pulizia negli ospedali della Asl Napoli 1 che in alcuni casi dal 2011 non fanno nuove gare d’appalto con costanti proroghe ai limiti della legalità.
Anche quella dell’ospedale di Vallo della Lucania nella quale un cittadino ha segnalato al nostro consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli la situazione di un degente che si lamentava steso a terra per il trattamento che aveva subito sarà una questione di competenza delle autorità preposte che dovranno far luce sui tanti punti oscuri tra cui ad esempio la stranezza di una persona anziana ricoverata ,secondo una delle due versioni ufficiali in reazione alle nostre denunce, all’ uoc di ortopedia e traumatologia dal pronto soccorso con diagnosi di ingresso coxalgia acuta dx da coxartrosi ribelle al trattamento alle ore 03.34 del 31 luglio scorso e dimesso dopo tre giorni con una semplice sciatalgia destra. Una vicenda emersa grazie ai video e alle foto dove c’era un paziente che si lamenta in modo disperato e sulla quale andremo fino in fondo convinti delle nostre ragioni in un ospedale dove tra l’altro morì Francesco Mastrogiovanni, il maestro ricoverato per un tso e poi deceduto per il trattamento ricevuto nel luglio del 2009. Proprio la corte d’Appello di Salerno ha deciso recentemente nel novembre 2016 che oltre ai medici anche gli undici infermieri imputati nel processo per la morte del maestro elementare hanno avuto delle responsabilità per il trattamento inumano riservato al paziente poi deceduto. Condanne che vanno dai 13 mesi ai 2 anni di reclusione per sequestro di persona, falso ideologico e morte in conseguenza di altro reato.
Tutto ciò rappresenta solo parte del grande lavoro svolto dal consigliere Borrelli che quotidianamente si fa portavoce dei tanti disagi vissuti dalle persone comuni in una realtà sanitaria che nel passato è stata molto trascurata, ma che nel futuro grazie al lavoro di questa nuova amministrazione regionale si spera possa finalmente ripartire”.