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Campania, De Luca: «Non comprate giornali, meglio i babà»

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“Una sola raccomandazione, non leggete i giornali. Nella mia città da sindaco facevo questa raccomandazione, anziché leggere giornalacci, compratevi una zeppola, un babà, una pastiera.

Ne fate salute evitate di intossicarvi il fegato ed evitate di leggere bestialità”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania nel corso del suo intervento a un forum sul diabete a Napoli.

Rivolgendosi ai medici e agli specialisti, De Luca ha aggiunto: “Vedo qualche giornalista che mi guarda storto, è una battuta, so che non c’è molto senso di ironia nel loro ambiente. Parliamo non di una categoria ma di singoli relitti umani che trovano più conveniente sparare titoli a capocchia che fare la fatica di impegnarsi, studiare, rispettando il lavoro di chi butta il sangue dalla mattina alla sera”.

Vincenzo De Luca nel corso del Forum Diabete a Napoli ha anche criticato la stampa in relazione ad alcuni recenti episodi. “Sugli ultimi episodi procederemo in maniera pesante, in relazione a presunti cadaveri abbandonati. E’ una vergogna. Una delle ragioni per cui no si è mai fatto niente a Napoli è che la gente è permeabile a campagne di intimidazione mediatica, bastava mezzo titolo di giornale o di telegiornale per intimorire, paralizzare. Noi siamo del tutto indifferenti, alla fine dovranno parlare i fatti”.

De Luca ha anche citato la polemica a distanza con il sindaco di Napoli de Magistris su Anm: “Oggi – ha detto – mi trovo protagonista di una polemica con il sindaco di Napoli totalmente inventata. Ieri abbiamo presentato la campagna per gli abbonamenti grauiti agli studenti ma la notizia sui giornali era la polemica mia nei confronti del Comune di Napoli.

Mi hanno fatto una domanda sui trasporti e io ho risposto che la Regione è responsabile dell’Eav, le altre aziende sono di competenza di altre istituzioni. Poi trovo un titolo sparato, “polemica contro…”.

In queste condizioni non si vive. Sono relitti umani che non sanno fare i giornalisti, un lavoro difficile perché comporta la curiosità, e svolge una funzione democratica decisiva per mettere in luce le cose che non vanno ma che presuppone un lavoro di approfondimento, senza il quale diventa devastante quello che arriva”.

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