La Salernitana, che aveva iniziato il match col 4-3-3 (con Rossi esterno a sinistra al posto dell’acciaccato Sprocati, Minala in cabina di regia con Odjer preferito a Della Rocca e, come previsto, con Perico schierato terzino in luogo di Pucino), dopo aver chiuso il primo tempo sotto di una rete (e con l’occasionissima sciupata da Gatto su assist al bacio di Rossi che grida ancora vendetta) ha cambiato spartito tattico ad inizio ripresa. Bollini ha lasciato negli spogliatoi Rossi e Ricci (il quale prima o poi meriterebbe una chance da regista, ruolo in cui s’è ben disimpegnato a Perugia), ha inserito Rodriguez e Sprocati ed è passato ad un 4-4-2 che, in fase offensiva si trasformava in 4-2-4.
Dopo aver insistito per vie centrali nei primi 45 minuti, la squadra granata nella ripresa ha cercato di dare ampiezza al proprio gioco e di privilegiare le corsie esterne. Il team di Bollini non ha sofferto in fase difensiva (nonostante la presenza di tanti elementi votati ad offendere) grazie alla grande disponibilità al sacrificio dimostrata da Odjer e Minala. Ed è andata vicinissima al pareggio. L’incrocio dei pali colpito da Perico sugli sviluppi di un corner e, soprattutto, la palla calciata alle stelle da Rodriguez a due passi dalla porta hanno strozzato in gola l’urlo dei tifosi granata. Diversamente da quanto accaduto con la Ternana, dunque, la Salernitana a Carpi non è riuscita a rimontare lo svantaggio ed ha pagato a caro prezzo l’unica vera disattenzione difensiva di tutta la partita.