Si prescrive, inoltre, che gli impianti siano alimentati totalmente da biomasse provenienti da “filiera corta”. Inoltre, il lotto minimo per l’installazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili da biomasse e biogas in zona agricola dovrà essere pari a 30 mq. per ogni Kw di potenza; per le altre zone del territorio comunale (produttive, commerciali e di servizi) il riferimento sarà l’indice di copertura della ZTO del vigente piano urbanistico. La distanza minima dell’impianto dai confini di altre proprietà, compresa la strada, non potrà essere inferiore a 700 metri.
“Colmiamo il vuoto normativo che riguarda questo settore – spiega il sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante – in modo che siano individuati siti non idonei ad ospitare impianti a biomasse, affinché vi sia pieno rispetto del territorio e dei suoi abitanti. Il Regolamento è un passo in avanti dell’amministrazione comunale per mettere ordine nel complicato universo delle centrali biomasse, con il principale scopo di tutelare l’ambiente, ed è frutto di un’ampia partecipazione e concertazione”.
“Vi era la necessità di individuare un percorso certo per la gestione degli impianti a biomasse legnose – fa eco il presidente della Commissione, Antonio Rocco – in tempi celeri dotiamo la città di uno strumento fondamentale, in un quadro giuridico nazionale disorganico, per garantire un uso consapevole del territorio”. Approvata anche una norma transitoria che prevede che i progetti già agli atti del Comune, alla data di approvazione del regolamento, dovranno uniformarsi alle indicazioni previste dall’articolato. In tal caso, l’Ufficio competente provvederà alla riapertura del procedimento in autotutela, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni di autorizzabilità.