Questo già accade alle Poste: chi riceve un pagamento tramite bollettino si vede addebitare infatti una commissione fino a 34 centesimi. La cifra si alza quando si riceve invece un bonifico sul conto postale dalla Svizzera o dal Principato di Monaco (la commissione è pari a 7,50 euro). Le banche fino ad oggi non hanno mai applicato la commissione in entrata ma, essendo i bonifici una sicura fonte di redditività per l’intero sistema, questa impostazione ciò potrebbe cambiare.
Stando ai dati Banca d’Italia, nel 2006 i bonifici rappresentavano il 16% del totale dei pagamenti, mentre dieci anni dopo sono saliti al 24%. Banche come Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno già dato il via alla fase pilota. “Non esiste un vincolo interbancario a non far pagare commissioni al beneficiario”, dice Intesa. “Il prezzo sarà definito sulla base del valore percepito dal cliente per il servizio”.
Nonostante in Italia il contante continui a dominare, il numero dei bonifici effettuati sta continuando a salire. Relativamente ai costi, nel 2008 il bonifico su altra banca per cassa (in contanti e allo sportello), si aggirava sotto i 6 euro nei maggiori istituti tradizionali, con punte di 8,50 euro. Oggi la media è di 7,50 euro nei nove grandi banche, con pichi che sfiorano i 10 euro, addirittura superandoli se si contano le commissioni extra.
Proprio a queste ultime occorre prestare particolare attenzione. Alcune banche infatti fanno pagare anche i costi di registrazione o la “riga di scrittura” per le operazioni allo sportello. In questo modo, ad esempio, in Unicredit il costo reale di un bonifico in contanti sale a 11 euro. Sempre più cari anche i bonifici in contanti con addebito in conto e quelli ricorrenti. Per quanto riguarda i bonifici online si viaggia intorno all’euro, ma c’è anche chi chiede zero come Credem o Mps.
Fonte First OnLine News
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