Non solo, il tecnico di Poggio Rusco rischia di perdere in un sol colpo Tuia e Schiavi e potrebbe essere costretto a varare un pacchetto arretrato inedito. Con Rizzo ko, Signorelli e Rosina ancora in dubbio, Di Roberto e Rodriguez ancora non al top, il compito del trainer granata è ancora più complicato del previsto. Cambiare spartito tattico (passando al 4-4-2 o al 3-5-2) o andare avanti all’insegna della continuità (confermando il 4-3-3)? In questo momento anche questo non è così scontato. Per limitare il tridente d’attacco del Pescara sarebbe probabilmente consigliabile la difesa a quattro, per garantire i raddoppi sugli attaccanti avversari.
Per schierare la difesa a tre, d’altronde, servirebbero anche delle alternative, che rischiano di non esserci in caso di forfait contemporaneo di Tuia (uscito anzitempo a Carpi) e Schiavi (che anche ieri si è fermato nel corso dell’allenamento). E allora molto probabilmente la base di partenza sarà la linea a quattro (con Perico o Mantovani al fianco di Bernardini). Dalla cintola in su, altri dubbi. Ricci è stato sostituito dopo 45 minuti al Cabassi e continua a sembrare incostante da interno. Contro il Pescara l’ex Perugia potrebbe avere una chance di giocare in mezzo. In un centrocampo a due, Minala gli coprirebbe le spalle.
Nella mediana a tre, con l’ex Perugia giocherebbero il camerunense ed uno tra Odjer e Zito. Nel caso di 4-4-2 (con Rossi vicino a Bocalon) servirebbero due esterni con “gamba”, per assicurare cross alle punte e copertura in fase difensiva (Sprocati e Gatto partirebbero leggermente avvantaggiati rispetto a Zito e Di Roberto). Nel caso di tridente, invece, probabilmente Rossi lascerebbe spazio a due esterni puri, per ragioni d’equilibrio.