E solamente 1 su 4 lo fa per ciò che concerne il numero di interventi di bypass aortocoronarico (200 casi l’anno) e di aneurisma dell’aorta addominale non rotto (60 casi l’anno). “Il volume di attività è un fattore fondamentale per capire la bontà di una struttura perché, secondo quanto dimostra un’ampia letteratura scientifica, un alto numero di interventi ha un impatto positivo sull’efficacia delle cure”, spiega il comitato scientifico del portale composto da Carlo Favaretti, Alessandro Solipaca, Elena Azzolini e Silvio Capizzi. Dall’indagine di Dove e Come Mi Curo emergono in particolar modo: l’ospedale di Parma (per il numero di interventi per infarto miocardico), l’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno (per numero di interventi di bypass aortocoronarico), l’ospedale San Raffaele di Milano (per numero di interventi per aneurisma dell’aorta addominale non rotto) e il Centro cardiologico Monzino di Milano (per numero di interventi di angioplastica coronarica con Ptca).
Come confrontare le performance delle strutture? Basta andare all’indirizzo http://www.doveecomemicuro.it/, inserire nel ‘cerca’ la parola chiave prescelta (ad esempio ‘cuore’) e selezionare la voce che interessa (ad esempio ‘cuore – angioplastica coronarica con Ptca’): in cima alla pagina dei risultati compariranno i centri più performanti per questo tipo di intervento. Il semaforo verde indica il rispetto della soglia ministeriale mentre una barra di scorrimento mostra il posizionamento delle singole strutture nel panorama nazionale. La valutazione viene fatta considerando indicatori istituzionali di qualità come, appunto, i volumi di attività (dati validati e diffusi dal Pne – Programma Nazionale Esiti gestito dall’Agenas).
CLASSIFICHE NAZIONALI STILATE SULLA BASE DEI 4 INDICATORI
Infarto miocardico. Le 5 strutture che in Italia effettuano un maggior numero di ricoveri sono:
1) Ospedale di Parma (n° ricoveri 1010)
2) Arcispedale Sant’Anna, Cona (FE) (n° ricoveri 851)
3) Azienda ospedaliera A. Cardarelli, Napoli (n° ricoveri 834)
4) Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Trieste – Cattinara – Maggiore, Trieste (n° ricoveri 817)
5) Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Bologna (n° ricoveri 813)
Una nota di merito va agli ospedali che raggiungono performance molto alte sia per quanto riguarda il numero di ricoveri, sia per ciò che concerne le percentuali di mortalità (che devono mantenersi inferiori all’8%) e le percentuali di trattati con Ptca entro 48 ore dal ricovero (almeno il 45%): sono l’Arcispedale Sant’Anna di Cona, il presidio Ospedaliero Sant’Antonio Abate di Erice, la Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma, l’ospedale San G. Bosco di Torino, l’ospedale San Jacopo di Pistoia, l’ospedale dell’Angelo di Venezia Mestre, il Policlinico San Donato di San Donato Milanese, il Presidio ospedaliero Alessandro Manzoni di Lecco, l’Azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma, l’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, Città di Lecce Hospital di Lecce, l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, l’Istituto Ninetta Rosano Calabria di Belvedere Marittimo, il Presidio ospedaliero di Mirano, l’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, l’Istituto clinico Sant’Ambrogio di Milano, la Casa di Cura Anthea di Bari.
Bypass aortocoronarico. Le 5 strutture che in Italia effettuano un maggior numero di interventi sono:
1) Azienda ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi, Salerno (n° interventi 348)
2) Ospedale Borgo Trento, Verona (n° interventi 327)
3) Casa di Cura Sant’Anna Hospital, Catanzaro (n° interventi 322)
4) Presidio ospedaliero G. M. Lancisi, Ancona (n° interventi 317)
5) Casa di Cura Pineta Grande, Castel Volturno (n° interventi 310)
Una nota di merito va agli ospedali che rispettano i valori di riferimento anche per quanto riguarda le percentuali di mortalità (che devono mantenersi inferiori all’1,5%): sono la Casa di cura Sant’Anna Hospital di Catanzaro, il Presidio ospedaliero G.M. Lancisi di Ancona, l’ospedale di Parma, la Fondazione Gabriele Monasterio di Massa, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste – Cattinara – Maggiore, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine, Città di Lecce Hospital di Lecce e l’Ospedale Mazzini di Teramo.
Aneurisma dell’aorta addominale non rotto. Le 5 strutture che in Italia effettuano un maggior numero di ricoveri sono:
1) Ospedale San Raffaele – Gruppo Ospedaliero San Donato, Milano (n° interventi 274)
2) Presidio ospedaliero Molinette, Torino (n° interventi 206)
3) Policlinico Umberto I, Roma (n° interventi 172)
4) Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma (n° interventi 157)
5) Presidio ospedaliero G. M. Lancisi, Ancona (n° interventi 149)
Una nota di merito va agli ospedali che rispettano i valori di riferimento anche per quanto riguarda le percentuali di mortalità (che devono mantenersi inferiori all’1%): sono il Presidio Ospedaliero G. M. Lancisi di Ancona, il Policlinico San Donato di San Donato Milanese, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, il Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, il nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense di Modena, il Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna e il Presidio ospedaliero Spedali Civili di Brescia.
Angioplastica coronarica con Ptca. Le 5 strutture che in Italia effettuano un numero maggiore di ricoveri sono:
1) Centro cardiologico Monzino, Milano (n° interventi 1961)
2) Azienda ospedaliero universitaria Careggi, Firenze (n° interventi 1233)
3) Ospedale San Raffaele – Gruppo ospedaliero San Donato, Milano (n° interventi 1181)
4) Ospedale Maggiore Carità, Novara (n° interventi 1151)
5) Clinica Mediterranea, Napoli (n° interventi 1125).