Aguzzando l’ingegno viene facile comprendere che per il multipatron i conti vengono prima dei punti e delle ambizioni. Il calcio come una azienda dove Lotito ha reso i bilanci più importanti dei gol degli attaccanti o delle parate dei portieri. Se è vero il detto che senza soldi non si cantano messe è vero anche che la teoria del tanto spendi tanto appendi paga sempre. Per evitare di essere risucchiati nel vortice dei detti e contraddetti veniamo all’ultima esternazione del patron: «La Lazio ha speso meno di quanto incassato». Cambiado il soggetto la frase va bene per ogni stagione ed in ogni piazza.
«La Lazio – ha detto Lotito – chiude con un utile importante, significa che tra costi e spese c’è un delta positivo. Ma non è solo per la spesa dei giocatori, va aggiunto il monte stipendi e altre componenti come la gestione quotidiana. Se spendi 30 milioni per un giocatore e fa un contratto per 5 anni, bisogna tenere in considerazione anche l’ammortamento. A meno che non sia una cosa legata a un servizio, ad esempio un prestito. Quello che dite quindi è totalmente falso» riferendosi a chi gli faceva notare la mancanza di investimenti. Un pò come accade a Salerno e qui, il patron avanti ieri ha ricordato che quest’anno il club ha investito di più rispetto alla passata stagione.
Discorso che non fa una piega ma non sempre, e questo Lotito dovrebbe saperlo, se spendi 10 incassi 11. Anzi. L’azienda calcio ha come pilastro l’imprevedibilità. Un pallone in porta o sul palo può comportare valori positivi o negativi non di poco conto in bilancia. Per non farla troppo lunga fa bene Lotito a tenere alta l’attenzione sui bilanci ma guai a diventarne schiavi. Altrimenti giova ricordare che non lo ordina il medico di fare il presidente delle società di calcio. Il calcio è soprattutto passione, condivisione, partecipazione.
Mettersi dietro una scrivania e pensare solo ad entrate ed uscite con la riga tra le mani rischia di far perdere la materia prima nel mondo del pallone: la passione della gente. A Roma, nonostante i risultati questo effetto negativo è già arrivato. A Salerno il primo campanello d’allarme è arrivato dal botteghino per gli abbonamenti. Segnali assolutamente da non trascurare.
Datevi all’ippica: Lotito, giornalisti servi del potere e pseudo tifosi che ancora inseguono le sue fandonie…..
E’ FINITA DA UN PEZZO L’ERA DEI BABBO NATALE!!!!!
PER ARRIVARE AL TERZO FALLIMENTO CI VUOLE POCO,SOLO UN PAIO D’ANNI DA INCOSCIENTI.
ERRARE E’ UMANO PERSEVERARE E’ DIABOLICO.
Sai che soddisfazione andare a vedere qualche partita di terza categoria (ALIBERTI DOCET)