L’unica strada possibile per evitare inutili e deleterie battaglie di campanile e garantire a studenti e famiglie un’offerta scolastica di primo livello è la collaborazione istituzionale e la rete territoriale. E’ la strada indicata dal sindaco di Eboli, Massimo Cariello, che da tempo sottolinea la necessità che le istituzioni si parlino e viaggino attraverso solide intese in favore delle comunità. «Non vedo altre strade per evitare che in futuro si ripetano casi come quello dell’indirizzo classico autorizzato a pochi chilometri dal liceo classico di Eboli, senza attendere le determinazioni dei giudici e contraddicendo quanto era stato deciso in sede istituzionale territoriale pochi mesi prima». Il sindaco di Eboli si riferisce alla decisione dell’Ufficio Regionale Scolastico che nel gennaio di due anni fa aveva autorizzato l’indirizzo classico presso una scuola di Battipaglia, mentre poco più di un mese prima, alla fine di novembre, una riunione provinciale per il riassetto scolastico aveva escluso tale decisione. Livelli regionali e provinciali avevano bypassato le istituzioni locali, creando di fatto una frattura sul territorio. «Mi spiace che in quel momento non ero presente in Provincia, come invece accaduto nel dieci anni precedenti, quando mi ero con successo opposto a qualsiasi ipotesi di modificazione delle rete scolastica che non andasse nella direzione di favorire l’offerta formativa, ma seguisse solo piccoli interessi locali. Una volta che il territorio è rimasto sguarnito, qualcuno ha pensato bene di approfittare.
Mi chiedo dov’era chi gestiva la Provincia all’epoca e quali mosse abbiano messo in campo anche coloro che oggi parlano a vanvera a cominciare dagli esponenti del Pd che non hanno mosso un dito, anzi». Rispetto poi a qualche sollecitazione di chiedere interventi agli schieramenti, Cariello è categorico: «Eboli è amministrata da una coalizione moderata, che non chiede favori ai partiti, ma sollecita una visione complessiva alla politica, attraverso intese istituzionali che abbiano la capacità di programmare il futuro del territorio e la gestione dell’esistente. Rimane il rammarico per una fuga in avanti della Provincia di qualche anno fa e dei livelli regionali che, pur di garantire qualche inutile privilegio, hanno finito per frantumare la solidità di un sistema scolastico come quello della Piana del Sele che garantisce un’offerta di primo livello da anni».
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