“Ci vuole coraggio a dire simili sciocchezze che denotano la totale mancanza di rispetto nei confronti delle donne, soprattutto di quelle vittime di violenza e abusi – spiegano -. Una piaga, un reato odioso, un fenomeno spesso ancora troppo sommerso. Nessuno dovrebbe giustificare stupri e altre nefandezze in nome di un presunto fattore fisiologico o istinto primordiale. Con le sue parole il senatore D’Anna, non nuovo a queste “uscite” maschiliste e primitive, calpesta la dignità di tutte le donne. Per noi le donne devono avere piena libertà o forse, caro senatore D’Anna, dovremmo educarle ad andare in spiaggia con il burka?”.
“Presti gratuitamente – concludono Pellegrino e Vietri – servizio come volontario per sei mesi in un centro antiviolenza. Così avrebbe prova dello stato psicologico delle vittime, dal momento che esiste una seconda violenza che le donne violentate subiscono, quella di sentirsi in colpa e provare vergogna per quello che è accaduto. Colpevoli per qualcosa che non hanno fatto, ma che al contrario hanno fatto contro di loro. Provare vergogna, perché essere vittime di violenza può, in parte, essere responsabilità delle vittime stesse”.
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