Tra preservativi, sex toys e perizoma di seta gli uomini consumavano i loro amplessi e poi pagavano le escort in base alle prestazioni, dai 50 ai 200 euro per richieste più particolari. Avvenenti straniere che adesso dovranno dire se l’incasso delle loro prestazioni sessuali era destinato a loro o sono vittime di uno sfruttatore. Ma come detto quell’appartamento non è l’unico. La scorsa primavera furono i negozi di giovani massaggiatrici cinesi che si spacciavano per centro relax ma che si dedicavano solo ed esclusivamente a determinati parti del corpo le loro attenzioni.
Ed ora le case, dove non ci sono solo straniere ma spesso anche italiane, semplici casalinghe che per reggere un tenore di vita sopra i generi adibisce la propria abitazione a luoghi di incontro erotici. E la provincia di Salerno come lo stesso capoluogo negli ultimi anni ha visto aumentare esponenzialmente il numero di ”signorine” che ricevono nelle abitazioni o addirittura in bed-breakfast. Basta spulciare nei siti di incontri erotici per notare le centinaia di messaggi affissi in bacheca. Tanti a Scafati e Battipaglia, ma anche la Valle dell’Irno con Lancusi e Fisciano capofila per terminare a Salerno che da nord a sud propone una vasta scelta.
E in tanti si pongono un interrogativo ormai comune: e se si facesse come in Olanda? Con quartieri a luci rosse, dove le prostitute operano le proprie prestazioni regolamentate e pagando le tasse come delle vere professioniste? Il tutto sarebbe di certo controllato e il fenomeno sfruttamento andrebbe debellato e inoltre forse il Pil italiano avrebbe un suo tornaconto.