“C’è una battaglia culturale che va rilanciata. La presunzione di innocenza e’scolpita nella Costituzione. E’una battaglia culturale – sottolinea Amatruda – che deve essere nel DNA di ogni cittadino, dirigente politico, amministratore. Non è materia astratta, non è filosofia, e’ pratica quotidiana. Ed è civiltà rivendicare processi in tempi ragionevoli”.
“Una comunità politica, che ha valori garantisti ed e’ di ispirazione liberale, ha il dovere di combattere una battaglia. Mai contro la magistratura, in campo ci sono autentici servitori dello Stato, ma per difendere principi di civiltà, contro il furore giustizialista. Bisogna interrogarsi sulla scelta di Aliberti, sulla ‘provocazione costruttiva’ messa in campo. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, non contro i magistrati ma al fianco loro per difendere lo Stato di diritto” conclude Amatruda.