La Legge segna una tappa fondamentale nella Legislazione italiana, sancendo un principio generale e vincolante: i Piccoli Comuni sono una realtà peculiare e distinta nell’ordinamento degli Enti Locali, che in quanto tali debbono ricevere un trattamento differenziato nella disciplina normativa, nel riparto dei finanziamenti pubblici, nell’organizzazione dei servizi. Una realtà positiva ed importante, ricca di valori profondi e di senso della comunità, ma anche di potenzialità e risorse spesso inutilizzate e dimenticate; una realtà pertanto da salvaguardare, bel al di là dell’arida e fredda logica matematica dei numeri, e da promuovere con interventi concreti e politiche mirate e coerenti.
La nuova Legge contiene molteplici norme per la semplificazione amministrativa e lo snellimento delle procedure, per la salvaguardia ed il mantenimento dei servizi postali, delle attività scolastiche e dei presidi sanitari, del trasporto pubblico, per lo sviluppo della rete in banda ultra larga e l’accesso alle reti a connessione veloce ed ultraveloce e programmi di e-government, per la riqualificazione dei centri storici e la promozione di alberghi diffusi, per il recupero di popolazione residente, per la realizzazione di circuiti e itinerari turistici e culturali, per il recupero ed il riutilizzo di case cantoniere Anas e stazioni ferroviarie disabilitate, per il risparmio e l’efficienza energetica degli edifici, per la incentivazione della vendita dei prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro zero e delle Tipicità locali, per il contrasto all’abbandono di terreni e fabbricati in quelle Comunita’, per le aree rurali e montane, per la creazione di centri multifunzionali per la prestazione di una pluralità di servizi.
È previsto un Fondo di 100 milioni di euro per finanziare progetti ed interventi per lo sviluppo strutturale, economico e sociale di quei Territori. Si tratta di un provvedimento giustamente e da tempo assai atteso dalle tantissime piccole comunità locali, per contrastare i diffusi fenomeni di spopolamento, degrado del territorio e crescente dissesto idrogeologico, contrazione ed indebolimento dei servizi pubblici, arretratezza delle infrastrutture materiali ed immateriali, riduzione delle attività economiche e produttive, crescente impoverimento, mancanza di prospettive di lavoro ed occupazione, abbandono devastante ed incuria di terreni e fabbricati.
I Piccoli Comuni in Italia sono ben 5.575 per una popolazione residente di 10.063.086 Abitanti, pari al 16,56% del totale della popolazione italiana.
Si tratta di una legge particolarmente importante per la Campania, nella quale tali Comuni sono 335 su 550, per una popolazione complessiva di 683.368 Abitanti su un totale di 5.861.529 ed ancor di più per le province di Avellino (103 Piccoli Comuni su 118) Benevento (70 su 78) e Salerno, ricche di Piccoli Comuni.
In provincia di Salerno i Comuni sino a 5.000 Abitanti sono ben 106 su 158, per una popolazione residente di 182.752 Persone su una popolazione complessiva della intera provincia di 1.108.509, pari ad una percentuale del 16,5% .
Una legge importante ed urgente per la salvaguardia ed il rilancio di questa grande e preziosa risorsa di una Italia profonda e vera, che sa mettere insieme storia, tradizioni e cultura con innovazione, green economy e nuove tecnologie; tutela dell’ambiente, della natura e del paesaggio con valorizzazione delle produzioni tipiche e promozione dello sviluppo sostenibile. Una Italia che va difesa e sostenuta con adeguate ed organiche misure ed incisive politiche, nell’interesse e per lo sviluppo dell’intero sistema Paese. “