Il monitoraggio dei social network ha dato un contributo alle indagini sulla violenza sessuale subìta lo scorso mese di maggio, sugli scogli di Marechiaro, a Napoli, da una 15enne, vittima di tre giovani, il più grande dei quali ha 17 anni. Oggi i militari dell’Arma hanno notificato ai tre indagati altrettante misure cautelari per il reato di violenza sessuale di gruppo. Tenendo d’occhio le chat i carabinieri sono stati in grado di isolare alcuni sospettati tra le persone che discutevano dell’accaduto su Fb.
I dati estrapolati dai profili sono stati poi sottoposti alla giovanissima vittima, che ha indicato agli investigatori i suoi aguzzini. In questi mesi, l’attività investigativa è stata anche suffragata dai risultati delle analisi sulle tracce biologiche trovate durante le visite mediche in ospedale, la sera delle violenze.
“Leggiamo dell’arresto di tre minorenni accusati di essere gli stupratori di una sedicenne a Marechiaro a Napoli. Non esiste redenzione per chi decide di usare violenza sessuale contro donne e bambini. Chiunque si macchi di questo reato deve essere punito con la castrazione chimica. Continuiamo a chiederlo: si discuta subito la nostra proposta di legge sulla castrazione chimica.
La politica si deve occupare nell’immediato di garantire giustizia per le vittime di violenza. Non possiamo più tollerare la proliferazione di questi fatti gravissimi. La castrazione chimica è l’unico deterrente possibile”. Così Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord al Senato.
Per una ragazzina sono traumiti difficili se non impossibili da superare. Che sfociano nella mancanza di fiducia in se stessi e gli altri, misogenia, depressione cronica, praticamente una vita spezzata. La costrazione chimica è giusta ma forse anche un pò troppo leggerina.