No a nuovi centri di accoglienza ad Eboli: Comune smentisce opposizione

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L’ennesimo attacco di un consigliere comunale di opposizione è l’occasione per far emergere la verità sulle dinamiche di accoglienza sul territorio ebolitano, circoscrivendo responsabilità precise e stigmatizzando le accuse poco credibili di una parte dell’opposizione. «Il consigliere Cardiello dice che le bugie hanno le gambe corte? Dovrebbe imparare che le falsità più pericolose sono le verità distorte e che le sue bugie fanno male sempre e solo alla città -, sentenzia il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Da quando siamo alla guida della città abbiamo impedito l’apertura di nuovi centri, evitando arrivi incontrollati sul territorio ebolitano». Durante la passata amministrazione sono passati sotto il naso di Cardiello progetti, come questo sull’accoglienza, senza che l’allora consigliere, sempre di opposizione, spendesse una sola parola contro. La precedente amministrazione aderì al progetto Sprar, nel 2012, inserendo in una prima fase 25 richiedenti asilo in tre appartamenti al centro di Santa Cecilia. Peraltro, gli Sprar rappresentano l’unico sevizio in grado di garantire certezze sugli ospiti, in quanto ufficialmente in condizione di asilo politico. «Questa soluzione creò diversi problemi di convivenza fino a quando l’amministrazione Cariello delocalizzò la struttura in una sede più idonea, rispettosa delle esigenze dei residenti di Santa Cecilia e degli ospiti stessi – spiega l’assessore alle politiche sociali, Lazzaro Lenza -. Negli anni della gestione commissariale il progetto è stato ampliato a 50 richiedenti asilo. L’amministrazione Cariello ha invece voluto che quegli ospiti, già presenti da oltre 3 anni sul nostro territorio, trovassero accoglienza più diffusa ed a minore impatto. La struttura di Epitaffio già era disponibile come centro di accoglienza ed abbiamo ritenuto fosse più opportuno ospitare un piccolo gruppo di ospiti inseriti in un progetto come lo Spar, di cui il Comune detiene il controllo completo e demanda a terzi la gestione, piuttosto che altri migranti provenienti dagli sbarchi ed accolti in emergenza, per i quali la Prefettura detiene la gestione completa e può agire anche senza il coinvolgimento delle amministrazioni locali. L’arrivo nel 2012 dei 50 richiedenti asilo del progetto Sprar non lo ha richiesto questa Amministrazione, ma abbiamo il dovere di gestirli meglio possibile, nel rispetto delle regole, dei diritti dei vari attori coinvolti e soprattutto della dignità umana di tutti, anche dei richiedenti asilo che erano già ospiti a Eboli, prima delle scorse elezioni. Il consigliere Cardiello ha tutto il diritto di fare opposizione, ma non può continuare a stravolgere i fatti e a far finta di ignorare che chi amministra ha il dovere di risolvere i problemi creati da scelte compiute negli anni passati e gestire le criticità, al di là delle singole appartenenze politiche, operando con obiettività e buon senso».

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