“La responsabilità professionale invece – aggiunge Montera – fa parte della coscienza dell’avvocato stesso ma non deve essere imposta con una legge. Oggi un giovane avvocato deve avere un certo numero di cause, deve pagare la cassa di previdenza, l’iscrizione all’albo ed ora anche una polizza. Basta. Ho dovuto celebrare dei procedimenti disciplinari amministrativi per coloro i quali non sono riusciti a pagare la tassa di iscrizione e non nego che è stata una stretta al cuore ascoltare dei giovani che mi appoggiavano sostenendo che era giusta la sospensione perchè non erano riusciti a pagare la tassa dovuta”.
I praticanti sembrano esclusi dal doversi coprire con questa polizza assicurativa: “Almeno questo” – aggiunge Montera -. Ma come scegliere la polizza? Il Consiglio Nazionale forense ha stipulato una convenzione con una società nazionale ma il tutto è pubblicato sul sito del Consiglio dell’Ordine e consultabile da tutti.
Ci sono avvocati incapaci, che fanno prescrivere richieste risarcitorie, causando danni di 15/20 mila euro, e anche più, tra mancati incassi e spese legali che sei obbligato pure a dover pagare alla controparte…e se questi avvocati avessero tutto in comodato d’uso e risultassero nullatenenti? Il povero cliente, perché quello siamo, oltre al danno subirebbe la beffa…