Non mancavano insulti e botte. La maestra di 47 anni sospesa dalla scuola dell’infanzia dovrà ora affrontare un processo. Lo ha deciso il gup che ha accolto la richiesta del pm
Elena Guarino titolare delle indagini. Lo scorso aprile la donna, 47 anni, fu sospesa per due mesi dall’insegnamento dal dirigente della San Tommaso d’Aquino dopo l’avvio di una inchiesta da parte della procura partita proprio dalle denunce dei genitori dei bambini.
Ma, ad incastrala alle proprie responsabilità, furono le telecamere installate su disposizione della procura.
A soffrirne di più di questi comportamenti violenti dell’insegnante sarebbe stata in particolare una bimba, che forse ha problemi cognitivi e che secondo gli inquirenti era tenuta in disparte e umiliata. L’insegnante l’avrebbe tra lasciata da sola, spingendola su una sedia e facendola restare in classe mentre lei usciva con il resto degli alunni, incurante del suo pianto disperato.
Dai video – si legge su Le Cronache – emerge il comportamento dell’insegnante che abitualmente faceva ricorso a frasi del tipo: «Scema, la testa non ti funziona», rivolgendosi
a una bambina. Alle mortificazioni verbali seguivano anche punizioni fisiche: schiaffi,
strattoni, tirate di capelli, botte in testa con le nocche della mano.
Tutto è iniziato dal mese di settembre 2016. La Procura ha condiviso in pieno le valutazioni dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione. Tutti gli elementi raccolti sono stati,
successivamente presentati dal magistrato, al Giudice per le indagini preliminari unitamente alla richiesta di misura cautelare interdittiva per la maestra. Il Gip, dopo aver esaminato il materiale prodotto rigettò la richiesta, propendendo solo per l’accusa
di abuso dei mezzi di correzione.
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